MILANO – Comincia a dilagare in molti paesi la “cosmeticoressia”, ossia l’eccessiva preoccupazione per l’aspetto fisico e l’ossessione di soddisfare determinati standard di bellezza. Principalmente sono interessate le generazioni più giovani come bambine e adolescenti che nel tempo possono sviluppare una vera e propria dipendenza. Il fenomeno riguarda le ragazzine della Gen Alpha, nate dopo il 2010 e che oggi hanno tra gli 8 e 12/13 anni. Questa tendenza ha raggiunto livelli significativi con la diffusione sui social e in particolare su Tik Tok di video che presto sono diventati virali in cui ragazzine in erba prima di andare a scuola si perdono in laboriosi rituali prima per truccarsi e imbellettarsi.

L’utilizzo di cosmetici non adatti alla loro età porta sicuramente a effetti legati a dermatiti, arrossamenti e problemi cutanei che devono essere curati con particolare attenzione. Accanto a questo aspetto ce ne sono altri che non vanno affatto sottovalutati. Basti pensare all’aspetto psicologico e allo sviluppo della personalità che vede cancellato così il periodo della pre-adolescenza e dell’adolescenza in cui le bambine per quanto precoci dovrebbero impiegare il proprio tempo in attività sportive e artistiche come musica, scrittura, lettura, pittura. L’aspetto creativo resta un elemento fondamentale nella crescita di giovani menti, così come la cura del proprio corpo che però non deve diventare un ossessione e un modo per fare del proprio corpo un tempio da adorare.

I dati raccolti su questo fenomeno sono inquietanti. Secondo la British Association for Dermatologists sembra che le bambine e le adolescenti stiano adottando rigorose routine anti-età. Lo scorso autunno la banca d’investimento Piper Sandler ha analizzato le abitudini di acquisto di circa 9.200 adolescenti e ha scoperto che la spesa per la cura della pelle era aumentata del 19%. Gli esperti del Centro Studi di Cosmetica Italia confermano che la Generazione Alpha è la più beauty addicted di sempre e usa più cosmetici dei suoi coetanei di dieci anni fa.

Di fronte alla “cosmeticoressia”, il ruolo degli adulti in generale, scuola e famiglia, è essenziale al fine di educare all’importanza di una cura di sé, che non si limiti alla skincare e al make-up ma che comprenda invece la salute mentale e fisica. Ma cosa spinge ad un uso maniacale di prodotti di bellezza per di più anti age se non le paure e le insicurezze legate alla immagine corporea e alla propria autostima? Il fenomeno “cosmeticoressia” non va sottovaluto, e sicuramente non basta precludere alla propria figlia l’utilizzo dei social media.

È necessario svolgere un ruolo attivo creando un ambiente di sostegno in cui gli adolescenti possano esplorare la propria identità senza la pressione di conformarsi a ideali che non sono più perseguibili perché non adeguati ai tempi attuali. Importante è incoraggiare le nuove generazioni a rafforzare l’autostima e l’accettazione di sé attraverso l’arte, lo sport, il volontariato favorendo una parziale disconnessione digitale e educando le adolescenti all’importanza della cura di sé superando l’ossessione del trucco.

Margherita Bonfilio