ROMA – Nonostante la sua sia stata una breve carriera artistica (solo 8 anni), Rino Gaetano ha lasciato un segno indelebile. Quello di un poeta dallo stile tagliente, unico e vero. Di tanto in tanto si danno concerti in suo ricordo, tributi sinceri a chi ha avuto il coraggio, servendosi dell’ironia, di denunciare i mali “sociali” dell’epoca, ormai attualissima icona dei nostri tempi. Ora sta per partire un viaggio nel suo mondo tra strumenti musicali, foto, cimeli artistici, la raccolta dei dischi, video, oggetti vari, abiti di scena come l’accappatoio indossato durante il Festivalbar all’Arena di Verona e la giacca in pelle utilizzata a Sanremo, la sua collezione di cappelli e tanto altro.
Dal prossimo 16 febbraio fino al 28 aprile, al Museo di Roma, in Trastevere, dunque, la prima grande mostra dedicata a Rino Gaetano, l’amato e indimenticabile cantautore italiano, scomparso tragicamente a Roma nel 1981. Il cuore di Trastevere che l’artista calabrese (ma romano d’adozione) solitamente frequentava sin dai tempi del Folkstudio, inizialmente studio del pittore e musicista afroamericano Harold Bradley, nel quale si riunivano altri artisti, pittori e musicisti (come un allora sconosciuto Bob Dylan, nel 1962 di passaggio a Roma) e che accoglie una vera e propria testimonianza dell’eredità culturale di un artista che dopo tanti anni riesce ancora parlare alle generazioni, nella sua straordinaria attualità.
La celebrazione di Rino Gaetano, a cura di Alessandro Nicosia e Alessandro Gaetano, è promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Cultura, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, organizzata e realizzata da C.O.R. Creare Organizzare Realizzare, con il supporto organizzativo di Zètema Progetto Cultura. Il patrocinio è del Ministero della Cultura e la media partner di Rai che ha il grande privilegio di avere in archivio la maggior parte dei filmati che riguardano l’artista, e con la collaborazione di Universal Music Publishing Group.
La mostra, inoltre, offre al pubblico un’esibizione del nipote dell’artista, Alessandro Gaetano, che dal vivo presenterà alcuni brani dello zio cantautore e icona intramontabile. Un tributo, quindi, per rivivere e magari conoscere meglio un artista che amava la musica, che sapeva andare dal pop al rock, passando per il reggae ed il folk. Lui che è riuscito ad andare oltre gli schemi della musica italiana tradizionale, parlando di problematiche sociali. Rino Gaetano che, come riportato dal Corriere della Sera, prima di un concerto sulla spiaggia di Capocotta, nel 1979, aveva detto “C’è qualcuno che vuole mettermi il bavaglio! Io non li temo. Non ci riusciranno. Sento che in futuro le mie canzoni saranno cantate dalle prossime generazioni”. È così è stato. Rino Gaetano intramontabile.
Laura Ciulli
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