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San Mercuriale impreziosisce Forlì

di | 2023-12-24T06:37:49+01:00 24-12-2023 5:35|Sezione 8, Viaggi|0 Commenti

FORLI’ – Nella piazza principale di Forlì, piazza Saffi, sorge l’abbazia di San Mercuriale. Una delle opere che la caratterizza, è il “Sogno e adorazione dei Magi” . Si tratta di un gruppo scultoreo che adorna la lunetta del portale. Le figure sono caratterizzate da uno spiccato rilievo e danno l’impressione, a chi guarda dal basso, di essere vere e proprie statue, che emergono dalla lunetta marcatamente profonda. La stella si distingue perché è un elemento di recupero, proveniente da un blocco di marmo più antico come dimostrano le tracce di una epigrafe sul retro. Dare una esatta datazione del gruppo è difficile.

L’abbazia di san Mercuriale a Forlì

Per quanto riguarda l’abbazia, è stata completamente ricostruita fra il 1178 e il 1180. Si ipotizza perciò che le sculture siano entrate a far parte del portale nei primi anni del XIII secolo. Per molto tempo, il ciclo scultoreo è stato attribuito a ignoti artisti locali. Negli ultimi decenni, però, si è invece consolidata, e oggi ampiamente accettata, l’attribuzione dell’opera al ferrarese Maestro dei Mesi. Un riconoscimento, questo, che non è di marginale importanza, proprio in considerazione del fatto che per lungo tempo è stato considerato un lavoro di un artista locale.

L’adorazione dei Magi

La narrazione si articola in due distinte scene, la cui sequenza ha lettura da destra verso sinistra. Nella prima scena, il Sogno dei Re Magi, alle tre figure, distese e colte nel momento del sonno, appare in sogno l’angelo che, secondo quanto tramandato dal Vangelo secondo Matteo, consiglia loro di non ritornare da Erode e scegliere una via diversa per il ritorno verso casa. Nella seguente Adorazione i tre Re Magi sono al cospetto del Bambino che siede sulle gambe di una Madonna raffigurata come regina, con la corona. Uno dei Re magi, già in ginocchio, sembra porgere uno dei doni (tradizionalmente oro, incenso e mirra), sebbene non sia possibile dire di più perché, nel corso dei secoli, le mani sono andate perdute. Gli altri Magi, in attesa di essere al cospetto del Redentore, si stanno accingendo all’incontro togliendosi la corona dal capo. Tutto avviene sotto lo sguardo di un padre, Giuseppe, che osserva la scena in disparte. Più piccolo rispetto alle altre figure, in particolare rispetto alla Madonna, sembra relegato a semplice spettatore, appoggiato con le mani incrociate al bastone che lo sorregge e avvolto dal mantello che lo protegge.

L’angelo

Tra le figure principali della composizione c’è invece Maria. E’ seduta e sorregge sulle gambe il Bambino Gesù. La Madonna viene raffigurata come una sovrana coronata e appare come assisa su un trono la cui base sporge dal piano della lunetta. Lo sguardo della Madonna non è rivolto ai Magi ma sembra perdersi nell’infinito mentre il suo volto lascia trasparire un leggero sorriso. Sopra la figura della Madonna, un po’ a sinistra rispetto al suo capo, si trova la stella a sei punte. La stella, è stata scolpita precedentemente rispetto alle altre figure e probabilmente appartiene ad un blocco marmoreo di scarto e successivamente riutilizzato. Non è da escludere che il blocco di marmo sulla quale è scolpita derivi direttamente dalla chiesa di San Mercuriale andata distrutta nell’incendio del 1173, della quale sono stati probabilmente riutilizzati alcuni componenti per costruire l’edificio attuale.

Maria col Bambinello

I Magi presentano volti ben definiti l’uno dall’altro. Quello inginocchiato di fronte a Maria presenta una corta barba e un’età che sembrerebbe mediana tra quella degli altri due. I Magi sono rappresentati in ordine spaziale (uno dietro l’altro) e temporale. Il primo Magio ha già deposto mantello e corona. Le braccia di questo, nel corso dei secoli, hanno perso le mani che probabilmente recavano il dono. Il secondo re è ritratto ancora in piedi e sorregge nella mano destra il dono da portare a Gesù bambino mentre con la sinistra sta sollevando la propria corona nell’intento di deporla. Il terzo re, quello più anziano, con entrambe le mani solleva la corona dal capo.Nella scena del Sogno i tre Magi si trovano, uno accanto all’altro, addormentati e con il capo appoggiato su un guanciale.

Il portale

Da evidenziare anche il disegno della coperta: la minuzia dello scultore per i particolari è profonda e ci mostra il lembo superiore ripiegato a formare un ampio orlo. La figura dell’angelo è la più particolare. È l’unica rappresentata a mezzo busto e il suo corpo esce dalla rigida geometria del blocco di marmo e con la mano sinistra tesa e con il palmo rivolto verso i tre dormienti, li ammonisce, o meglio, li invita a non ritornare al palazzo di Erode a riferire i dettagli del luogo dove trovare il nuovo Re. Presenta l’angelo il capo ricoperto di raffinati riccioli mentre l’ala, minuziosamente intagliata nel marmo, fuoriesce dal contorno del blocco. La Lunetta è stata oggetto di un importante restauro che le ha permesso di mostrarsi in tutto il suo splendore.

E’ oggetto di ammirate osservazioni da parte dei turisti che visitano la “Città di San Mercuriale”, come viene chiamata Forlì.

Fabrizio Rappini

Nell’immagine di copertina, la splendida lunetta dell’abbazia di San Mercuriale a Forlì

Sono un giornalista professionista e ho lavorato alla Gazzetta di Forlì e poi al Corriere Romagna. Ho collaborato con diverse testate e mi sono occupato di sport e cronaca nera e giudiziaria.

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