MILANO – L’autunno, stagione piena di energia nuova e rinnovamento, ancora protagonista di questi giorni pieni di colori e sapori. La natura esplode da settembre in avanti offrendo frutti prelibati e invitando alla raccolta. E quindi si raccolgono le foglie secche che pian piano cadono dagli alberi, ma si raccolgono anche le castagne, le noci, l’uva per la tavola e per la vendemmia, le olive per farne olio gustoso e nei boschi, con le prime piogge, anche i funghi. Non solo le piante, ma anche gli ortaggi e la frutta che vengono raccolti in questa stagione sono carichi e affascinanti. Basti pensare a zucche, asparagi, carote, broccoli, barbabietole, fichi, uva, e in settembre susine e rape, pomodori e moltissime varietà di cipolle, oltre a porri e melograni. Rosso e verde, oltre all’arancio, sono i padroni della scena, con aggiunte di viola e giallo.
La frutta e verdura che l’autunno offre è molto variegata: mele, pere, mirtilli, melagrana, uva, fichi, zucca, finocchi, cavolfiori, broccoli, spinaci. Tutto diventa un’esplosione di colori. L’autunno dona la pienezza, è il tempo del dono, del tutto di sé. E questo dono appare anche sulla tavola come cibo e come decorazione. L’autunno è la stagione del rosso, del marrone e dell’arancione. Per immergere i commensali nell’atmosfera adatta, un bel centrotavola è la scelta azzeccata. Un pezzo di corteccia e una zucca decorativa grazie alla piacevole armonia di arancio e marrone donano eleganza e colore alla tavola così come una composizione di pigne e castagne, ravvivata da fette di arancia essiccata e foglie rosse può essere.
Con un po’ di fantasia si può dare colore alle giornate che si accorciano andando incontro all’inverno. L’autunno è quel periodo magico dell’anno che molti vedono come una rinascita, caratterizzato da una sensazione di mistero e malinconia che preannuncia un pigro ma essenziale cambiamento nello scorrere del tempo. L’autunno gode invece della maturazione avvenuta, nell’esplosione dei colori in un arcobaleno a tinte calde. Questo succede nelle stagioni, e così pure nella vita. Durante l’esistenza di ciascuno si arriva ad una fase che può essere quella della raccolta, quando tanto è stato fatto per il lavoro, per la famiglia e per se stessi. Può essere vista come una stagione che in un certo senso rassomiglia all’autunno del percorso della vita lasciando intravedere l’immagine di qualcosa che sta tramontando, e che conduce con estrema lentezza verso un futuro dove si realizzerà il passaggio conclusivo con il quale salutare il mondo intero, riferendosi alla sola esistenza terrena.
Contemplando la realtà, succede che ci si accorge che il modo di pensare, giudicare, vedere e ascoltare non è più quello di prima, quando prevalevano colori, frenesia, progetti, tumulti di affetti, luci. L’autunno esistenziale è la stagione in cui si sente la necessità di indugiare, contemplando la piena maturazione dei frutti, attesi con pazienza e determinazione, godendo appieno di ogni momento, apprezzandone i colori e le varie sfumature rallentando il ritmo e imparando ad assaporare ogni singolo frammento. In questa stagione della vita tutto è ridimensionato, collocato nella giusta posizione. Finisce anche che ci si scopre più saggi e più pazienti, più tolleranti richiamando i colori caldi dell’autunno attraverso l’ascolto e gli abbracci rivolti ai nipoti, i vicini, gli amici, i familiari. Il tempo diventa un dono prezioso come i frutti autunnali così copiosi e profumati, si apprezzano le piccole cose che colorano la vita al pari di una tavola imbandita con tante cose buone e ci ferma volentieri ad ammirare un paesaggio dai mille colori come quelli della stagione autunnale.
Margherita Bonfilio
Un articolo che stimola la fantasia.