FAVARA (Agrigento) – Il sociologo Francesco Pira, docente di comunicazione e giornalismo all’Università di Messina, ha presentato a Favara, in provincia di Agrigento, presso Farm Cultural Park, il libro, fresco di stampa, scritto a quattro mani con Andrea Altinier, “GIORNALISMI – La difficile convivenza con Fake News e Misiformation” (LibreriaUniversitaria.it, pagg 152 euro 12,90). L’evento, organizzato da Medinova, il cui editore Antonio Liotta ha conversato con l’autore, con il coordinamento della giornalista Daniela Spalanca e con gli interventi dei giornalisti Giuseppe Piscopo, Totò Arancio, Valentina Piscopo, Umberto Re, Angela Sorce e del medico molto impegnato nell’associazionismo culturale Vincenzo Patti.
I due autori hanno racchiuso in un esagono le fake news: appeal, flussi, viralità, velocità, crossmedialità e forza. È solo il 22% a non essere caduto nella trappola. La soluzione, però, non è solo il controllo delle fonti, ma costruire un controflusso di informazioni e contenuti in grado di sconfiggere le menzogne. “È un progetto – spiegano Pira e Altinier – che parte non solo dall’amore verso la comunicazione, ma da un lavoro di analisi e ricerca durato quasi due anni per individuare case history, teorie nuove, ricerche sui trend e sul consumo dei media per accendere le luci su un mondo in costante cambiamento e che richiede sempre più competenza e professionalità. I media tradizionali non sono morti, ma si possono salvare solo puntando su qualità, inchieste e approfondimento”. Un libro scritto e pensato non solo per gli studenti, ma anche per tutti quegli operatori della comunicazione e dell’informazione che ogni giorno operano in un settore sempre più complesso e articolato. Un testo che nella sua prefazione porta la firma del professor Mariano Diotto, direttore del Dipartimento di Comunicazione dell’Università Salesiana di Venezia e Verona IUSVE, responsabile della collana Comunicazione, marketing e new media che ospita l’opera.
“L’opera di Francesco Pira ed Andrea Altinier – sottolinea Diotto – vuole fornire strumenti efficaci per disinnescare le fake news e la misinformation attraverso teorie riportate in modo chiaro e con l’utilizzo di numerose case history che rappresentano un benchmark efficace. Il linguaggio del volume è preciso, grazie anche all’impiego di un apparato terminologico scientifico, e fornisce a chi si avvicina a questo mondo, neofita, studente o professionista, un background solido ed approfondito sulle tematiche affrontate”.
Il testo è suddiviso in cinque capitoli: il primo fotografa la “dieta mediatica” degli italiani; il secondo illustra i modelli ed i processi che stanno dietro il mondo dell’informazione; il terzo individua il ruolo dell’ufficio stampa; il quarto capitolo sui nuovi trend o generi del giornalismo ed, infine, il quinto sulle contromisure alle fake news che non si esaurisce nel fact checking, ma richiede oggi la creazione di un controflusso. Il saggio delinea il profilo di un italiano sempre più orientato all’informazione disintermediata, ma che consuma su molteplici piattaforme: un consumatore multitasking che, mentre, guarda la televisione posta su facebook e lascia commenti su Twitter. In questo contesto mediale è cambiato il ruolo dell’ufficio stampa che si è trasformato in un’ attività di “reputation management”, quindi alle attività classiche si deve aggiungere “la capacità di gestire i diversi flussi di comunicazione”.
La vera sfida è costruire, valorizzare e difendere la reputazione attraverso la gestione dei diversi strumenti a disposizione. Il testo, inoltre, individua la nascita di due nuovi sezioni all’interno dei contenitori di informazione: il food ed il social gossip su tutti. La politica rimane tra i temi seguiti, ma oggi si declina sui social con Di Maio e Salvini che hanno danno una vita ad una corsa che li ha visti twittare e postare anche 30 messaggi in un giorno. “La motivazione – concludono gli autori – che ci ha spinto a scrivere questo libro parte da un presupposto molto semplice: le fake news si possono sconfiggere. Si tratta di un fenomeno sempre esistito e che oggi ha sicuramente più strumenti, ma la comunicazione ha tutte le carte in regola per sconfiggere la misinformation. È questione di modelli, tecniche e professionalità che questo libro cerca di tracciare con chiarezza e responsabilità”.
Giuseppe Mistretta
Nella foto di copertina, Andrea Altinier e Francesco Pira
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