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Avis di Mentana, solida realtà di solidarietà e volontariato

di | 2023-11-09T19:12:58+01:00 12-11-2023 5:20|Attualità, Sezione 5|0 Commenti

MENTANA (Roma) – C’è una comunità silenziosa e responsabile, a Mentana, che da quarant’anni compie un atto d’amore incondizionato, senza chiedere nulla in cambio, a scadenza fissa. Si tratta dei 976 iscritti all’Avis, Associazione italiana volontari del sangue, che ad ogni chiamata trimestrale si presentano per donare una sacca del loro sangue, necessario a curare malattie e a permettere la sopravvivenza di molte persone. Una storia lunga e costellata di fatica e sacrifici, quella della sezione locale, iniziata in modo un po’ artigianale il primo giugno 1984. Allora, grazie a 14 soci fondatori e con il primo presidente, il maestro Fabio, tutto iniziò nella sede improvvisata di via Reatina, arredata solo con una cassettiera offerta dal mobilificio Severi e con tanta speranza di fare qualcosa di buono.

Gianni Lanzone

I primi a presentarsi e dare il loro braccio per il prelievo furono personaggi ormai leggendari: Lucio Valentini, Nando Rosari detto Krushov, Walter Sgardella e l’immancabile Gianni Lanzone. Quest’ultimo sarebbe stato, negli anni a seguire, presidente per i due mandati consentiti ed è attualmente l’uomo “immagine” dell’associazione a livello locale, ma anche delegato provinciale, responsabile nonché fulcro della macchina che manda avanti tutto il volontariato connesso alla donazione sul territorio. “Un settore che si regge in equilibrio precario – ammette lo stesso Lanzone – ma che è anche incredibilmente stabile, molto faticoso ma che ci rende anche orgogliosi”.

Un grande lavoro di organizzazione, comunicazione e amministrazione che inizia con quello della segretaria Teresa Mele e del suo aiutante Federico Savelli ma deve passare la supervisione dell’attuale presidente Augusto Fratangeli il cui mandato prossimo alla scadenza (e non più rinnovabile), preoccupa un po’ per il futuro di questa piccola e alacre comunità che perde con lui una gestione decisa e forte. “Però – assicura Fratangeli – ci incoraggiano i numeri che, in una realtà come la nostra, non appoggiata ad un presidio ospedaliero, riesce a dare risultati pari a comuni come quelli dei Castelli romani ed è in continua crescita. Per questo – aggiunge – sono sicuro che troveremo sempre il modo di andare avanti”.

Augusto Fratangeli

Ed infatti l’Avis di Mentana è volata in alto soprattutto negli ultimi tre anni quando si è registrato un aumento costante dei nuovi effettivi iscritti. Anche domenica e lunedi scorsi, giorni di raccolta, i risultati sono stati molto positivi e la fila per la donazione era lunga perché, oltre ai prenotati, si sono presentati molti nuovi donatori di tutte le età, chi da solo e chi accompagnato da un amico o dai genitori. Come risulta dai dati Avisnet, sul territorio sono più gli uomini che le donne ad offrire il proprio sangue ma questi iniziano più tardi: a 46 anni contro i 18 delle signore che, però, possono donare solo due volte l’anno. Ed ogni volta tutto funziona secondo la regola grazie alla passione di tutti i protagonisti di questo miracolo che si ripete, ognuno di loro attenti ad eseguire il proprio delicato compito alla perfezione.

Eugenio Fratturato (a destra)

Per ogni data in calendario c’è poi anche lavoro fisico da svolgere: allestire la segreteria nelle due sedi e questo è compito dell’equipe provinciale composta da due infermieri, Erika e Massimiliano, e da Donatella e Sandra del gruppo di Santa Marinella. Il dottor Fulvio Visin dà infine la sua approvazione ad ogni aspirante donatore che quando arriva e si sdraia sul lettino è solo l’ultimo anello di una vera e propria catena di montaggio. “Uno staff formidabile – commenta il presidente provinciale di Roma, Eugenio Fratturato – che fa di Mentana una realtà sempre più interessante come fenomeno sociale e umano”. Le sacche annue, infatti, hanno raggiunto il numero di 900.

Teresa Mele

Oggi, rispetto al passato, molte cose sono cambiate ma la modernità non ha scalfito le originarie motivazioni. La sede non è più in affitto come quel lontano giugno 1984 quando il Comune poteva dare un contributo per pagare un posto dove stare. La raccolta di sangue da un po’ di anni si effettua, infatti, presso il centro sportivo “Life” e i Centri anziani di Mentana e Castel Chiodato, unici approvati dalla Regione Lazio come punti di raccolta temporanea. Ultimamente il gruppo diretto da Augusto Fratangeli ha “soccorso” anche Fonte Nuova che rischiava di rimanere senza punti di riferimento. A Mentana, insomma, c’è da quasi mezzo secolo un grande cuore che pulsa in silenzio e fa del bene, anche se non tutti lo sanno.

Una comunità silente e che non urla, come dovrebbe essere ogni buona azione verso il prossimo, ma che pure merita di essere conosciuta, sostenuta ed emulata.

Gloria Zarletti

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