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L’intrigante epopea dei Cavalieri Templari

di | 2023-08-17T19:51:55+02:00 20-8-2023 5:30|Cultura, Sezione 7|0 Commenti

ROMA – I Templari ieri ed oggi. E il fascino rimane. Il 3 agosto scorso, nell’ambito della rassegna “La porta magica” e di “Esquilino poesia” – incontri culturali sotto la direzione artistica di Angelo De Florio – è stato presentato nei Giardini di piazza Vittorio a Roma il libro (pubblicato da Edizioni Efesto) “Templari. Dal Ducato di Puglia e Calabria, all’Italia del III Millennio”, scritto a quattro mani da Gian Piero Ventura Mazzuca e Livio Frittella, e presentato dalla giornalista Raffaella Salato.

I Templari a Novgorod nel XIII secolo

I Templari, Cavalieri del Tempio (di Salomone a Gerusalemme), attivi in Terra Santa e in Europa nei secoli XII-XIII, sono in qualche modo sopravvissuti anche dopo la loro soppressione nel XIV secolo, ritenuti di volta in volta eroici guerrieri, difensori della chiesa cristiana, potenti creatori di possedimenti terrieri e di ricchezze ingenti, ma anche capaci di indicibili atrocità belliche. Certo, la rigidezza della loro regola, la loro indubbia forza e prestanza fisica, l’anch’essa indubbia convinzione etica, l’ombra e il segreto che celavano, ne fece degli eroi straordinari nell’immaginario collettivo. Il loro rapporto con le donne era di negazione, al punto che ricorrevano a discutibili metodi per farne sessualmente a meno.

Ma il perché di tanta fascinazione è ciò che ha incuriosito gli autori del libro in questione, che dei Templari ha indagato, dopo il loro iter storico, soprattutto la vita e le attività nei tempi recenti. Nella storia, i Cavalieri Templari nacquero nel pieno Medioevo europeo, in tempi di Crociate e di difesa della Chiesa: il fondatore fu Hugues de Payns nel 1156, ma per strano che paia, proprio la Francia fu il paese che più avversò l’Ordine, non solo per non correre il rischio di veder cancellate le cifre di debito dai Templari accumulate, ma più probabilmente per appropriarsi delle eccezionali ricchezze di cui l’Ordine si era fatto possessore. Quasi in contemporanea sorse poi l’Ordine dei Cavalieri Teutonici, anch’esso monastico-militare, la cui principale differenza coi Templari di origine francese era la formazione aperta ai soli tedeschi. Celebre vittoria dei Templari per la Chiesa cristiana fu la presa di Acri nel 1291, roccaforte musulmana e mamelucca, in cui morì il Gran Maestro dell’Ordine Guillaume de Beaujen: mentre una sconfitta secca fu quella dei Cavalieri Teutonici contro i Russi sul fiume Neva.

Jacques De Molay, l’ultimo gran maestro dei templari

Costoro, in lotta contro Svedesi e Lituani del nord per motivi religiosi e di possesso di porti, si trovarono a dover ricorrere al nobile condottiero Alexandr Jaroslavic, principe di Novgorod. Fu lui che con abile tattica militare, spinse i Crociati Teutonici sulla Neva dove il ghiaccio era più sottile, e li vinse, in quella che fu chiamata la “Battaglia del ghiaccio”. Essa fu oggetto nel 1938 del film “Alexandr Nevskij” (così, dal nome Neva, fu chiamato il principe vincitore ed eroe russo: nacque infatti sotto la dittatura sovietica nel 1938 il film bellissimo di Michajlovic Ejzensteyn, che ritrae proprio lo sprofondare drammatico nella Neva dei Cavalieri Teutonici – cui non poco contribuì la modernissima musica di Procofiev, commissionata dallo stesso Ejzensteyn.

Ben presto però voci pericolose soprattutto di eresia, oltre che di crudeltà e atrocità belliche – pare che i Templari gettassero vivi nel rogo delle città vinte i bambini – cominciarono a girare sull’Ordine. Filippo II il Bello, re di Francia, nel 1308 convocò gli Stati Generali a Tours e condannò l’Ordine, per le voci corr enti di eresia (ma le confessioni vennero estorte con la tortura, ben controllata dal guardasigilli di Filippo il Bello Guglielmo di Nogaret) e d’altro: nel 1310, ben 54 Templari furono mandati al rogo. L’ultimo di essi, il Maestro Jaques de Molay, fu bruciato vivo davanti a Notre-Dame nel 1314, fu mentre malediceva sino alla tredicesima generazione la Casa di Francia.

Tuttavia il Papato ebbe per i Templari comunque un riguardo, essendo essi un Ordine sorto in difesa della Chiesa cristiana: nel Concilio di Vienne del 1310, Clemente V con la sua Bolla non condannò i Templari, e l’Ordine fu soppresso sì, ma per via amministrativa. Fra i misteri dei Templari, c’è quello deldell’accettazione coraggiosa e senza opposizione delle accuse. Ma il libro dei Mazzuca-Frittella rivelerà non poche novità .

Paola Pariset

Nell’immagine di copertina, il condottiero dei Cavalieri Templari Alexandr “Nevskij” Jaroslavic

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