ROMA – Ci siamo quasi, sta arrivando ed è la notte più magica dell’anno. Il 10 agosto è la notte di San Lorenzo: secondo la tradizione popolare, ogni sogno potrebbe diventare realtà se si ha la fortuna, guardando il cielo, di esprimere un desiderio mentre un puntino luminoso disegna una traiettoria che dall’alto scende e si perde verso il basso.
C’è chi le chiama stelle cadenti, altri preferiscono lacrime di San Lorenzo, altri ancora fuochi di San Lorenzo; per gli scienziati sono rigorosamente le Perseidi ovvero meteore che sembrano provenire dalla costellazione di Perseo mentre in realtà sono nuvole di detriti e polveri lasciati dalla cometa Swift-Tuttle così chiamata in onore dei due astronomi che la scoprirono nell’800.
Per cercare di vedere le “stelle cadenti” non bisogna quindi guardare verso la costellazione di Perseo ma verso lo Zenith che è il punto più alto del cielo; lo sciame meteorico di quest’anno è previsto fra il 10 e il 14 agosto ma il picco di massima visibilità dovrebbe essere nella notte fra il 12 e il 13 agosto.
L’orario migliore per vederle è nel corso della nottata, dopo la mezzanotte e fino alle ore che precedono l’alba, per individuarle è necessario stare in un luogo all’aperto e al buio, per esempio su una spiaggia in riva del mare, oppure in campagna sdraiati in mezzo a un prato o in un tranquillo posto di montagna: l’oscurità e il silenzio di questi luoghi contribuiranno a rendere l’atmosfera della nottata romantica e misteriosa.
La notte di San Lorenzo, con il suo bagaglio di fascino e tradizione, ha ispirato anche poeti e artisti fra i quali Giovanni Pascoli che ha scritto la poesia “10 agosto”, i fratelli Taviani che hanno realizzato un film intitolato “La notte di San Lorenzo” e in campo musicale Franco Simone con il suo brano la “Notte di San Lorenzo”.
Mancano pochi giorni all’evento e per non farsi trovare impreparati bisogna assolutamente sapere che, secondo la tradizione popolare, il desiderio non va solo pensato ma va anche espresso recitando un formula che dice: stella, stella mia bella desidero che…”; mentre secondo una tradizione emiliana, in quella notte, bisogna entrare sette volte in mare o lavarsi sette volte perché in tal modo lo spirito e il corpo si depurano dal male e sono pronti ad accogliere il bene.
A questo punto non resta altro da fare che scegliere il modo, il luogo e la compagnia giusti per guardare verso il cielo nella speranza di vedere una stella che scende e un desiderio che si avvera.
Silvia Fornari
Nella foto di copertina, una suggestiva immagine della notte di San Lorenzo
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