ROMA – Si deve alla scelta del Sovrintendente  del Teatro dell’Opera Francesco Giambrone se, per la stagione estiva alle Terme di Caracalla 2023, ha voluto dare tanto spazio e valore alla Danza, anche riducendo a due i titoli della lirica, “La Traviata” e “Rigoletto”. Questo luglio ci ha fatto dono di quattro spettacoli tutti a Caracalla, eccetto il saggio della Scuola di Ballo diretta attualmente da Eleonora Abbagnato, che ha avuto luogo al Teatro Costanzi.

Roberto Bolle

Il 1° luglio tra le rovine ingenti del Tepidarium di Caracalla, “Cenerentola” di Sergej Prokofiev con la celebre coreografia di Nureiev, pur ambientata ad Hollywood e piena di nuovi personaggi, non perdeva il carattere di fiaba (grande Nureyev), affidata ai protagonisti, étoile Rebecca Bianchi e Michele Satriano, e alle irriducibili sorellastre Susanna Salvi e Alessandra Amato. L’11-13 luglio è giunto l’immancabile appuntamento con “Roberto Bolle and Friends”, sempre con tanti ospiti da più parti del mondo (vedremo Maria Khoreva  e Bakhtiyar Adamzhan dell’Astana Opera ne “Il corsaro”, indi in “Caravaggio” di Bigonzetti), ma l’apertura della serata è stata con Bolle e Melissa Hamilton, coppia fissa sempre molto affiatata. Bolle ha accompagnato in “Les indomptés” di Brumachon, con voce strana e dolorosa di Wim Mertens, il ballerino Travis Clausen-Knigth dall’intensissima interpretazione che Bolle ha fatta sua.

Maia Makhateli

Dopo più brani classici – anche “Le fiamme di Parigi” di Vainonen con António Casalinho – Bolle è tornato in “Sphere” di Bigonzetti , in cui spingeva con un dito un enorme mappamondo, col violinista Alessandro Quarta spinto ai massimi suoni, mentre scorrevano accanto al divo foto del suo invidiabile nudo atletico, depauperato ahimè di ogni valenza espressiva e simbolica. A seguire, il 15 luglio al Teatro Costanzi  è stata la volta del saggio-spettacolo della Scuola di Ballo, in cui l’étoile dell’Opéra di Parigi Eleonora Abbagnato,  direttrice del Corpo di Ballo del Teatro dell’Opera e oggi anche della predetta Scuola, si può veramente dire che in essa ella abbia lasciato la sua impronta: in “Imago” di Giorgio Mancini per tutti gli allievi in grande armonia, in “Atto Due” di Francesco Annarumma per sei coppie di eleganti giovani, infine in “Péchés de Jeunesse” di J.G.Barth ispirato a Rossini, per gli allievi ormai maturi e tecnicamente impeccabili, si è nuovamente riconosciuto il carisma artistico della Abbagnato.

Jacopo Tissi

Il 23 infine il “Gran Gala di Danza” con orchestra, diretta da Alvise Casellati, ci ha messo dinanzi ad un nuovo momento emotivo. Preceduto da un nuovo breve spettacolo della Scuola con brani da “Raymonda” e dal “Carnevale degli animali” di Saint-Saëns, Il Gala ha avuto inizio con “Paquita”, in una serie di felici pas de trois e pas de quatre di ballerine in tutù blu, fra cui sono spuntati Maia Makhateli e Jacopo Tissi: sì, il noto bravissimo ballerino scaligero invitato al Bolshoj nel ‘22, che all’inizio della guerra della Russia contro l’Ucraina,  ha lasciato Mosca tornando in Italia. I suoi movimenti sono privi della spesso ostentata veemenza, colorandosi di raffinata eleganza. Così è stato anche nel lungo brano del ”Lago dei cigni, che Tissi ha ballato con la Makhateli, mantenendo la sua finezza.  Altri passi come quello di Fauré coreografato da Roland Petit (con gli ottimi Satriano e Castellana), o “La  morte del cigno” di una incolore Alessandra Amato, precedevano   Il finale ”Bolero” di Ravel coreografato da Krzystof Pastor. Interpretato dalla coppia Rebecca Bianchi col bravo ed elegante Claudio Cocino, era esaltato dal corpo di ballo intero, nel pieno della sua vivezza.  Sono state serate di grande bellezza.

Paola Pariset

Nell’immagine di copertina, i ballerini Susanna Salvi (Medora) e Alessio Rezza (Colnrad) nel Gran Gala alle Terme di Caracalla