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Il geniale Guglielmo Marconi, inventore della radio

di | 2023-06-30T20:28:52+02:00 2-7-2023 5:20|Personaggi, Sezione 5|0 Commenti

MILANO – A Londra, il 2 luglio del 1897, viene riconosciuto a Guglielmo Marconi il brevetto “Perfezionamenti nella trasmissione degli impulsi e dei segnali elettrici e negli apparecchi relativi”: di fatto, aveva brevettato la radio. Iniziò, nel 1894, ad effettuare i primi esperimenti con le onde elettromagnetiche, che in quel periodo erano oggetto di studio e ricerca a livello europeo. Leggendo le relazioni di Hertz, il giovane Marconi cominciò a riflettere sulla possibilità di inviare segnali a distanza utilizzando le onde radio. I primi esperimenti sulle onde elettromagnetiche avvengono, nel 1895, nella villa paterna di Pontecchio (frazione del comune di Sasso Marconi) ispirato proprio agli studi del fisico tedesco.

 

La prima trasmissione telegrafica senza fili avviene dal suo laboratorio alla collina di fronte, dove si è posizionato il fratello Alfonso insieme con l’aiutante Marchi. Marconi trasmette il segnale che aziona il campanello al di là della collina e un colpo di fucile in aria lo avverte che l’esperimento è riuscito. Egli introdusse inoltre l’antenna, elemento fondamentale del sistema Marconi, e nel luglio del 1897, fu costituita la Wireless Telegraph and Signal Company (nota come Marconi Company) della quale Guglielmo Marconi diventò direttore tecnico e, inizialmente, principale azionista. In questo modo Marconi riuscì a controllare direttamente gli sviluppi della sua invenzione, anche in vista delle future applicazioni commerciali.

La radio non era ancora uno strumento per la comunicazione di massa, ma serviva per mandare messaggi a uno o più destinatari (prima in codice Morse e poi anche attraverso la voce umana). Questo utilizzo si rivelò presto di grande utilità e sin dal primo decennio del Novecento la radio fu installata sulle navi, tra le quali il Titanic. Tra gli episodi che contribuirono ad accrescere la fama di Marconi vi fu, nel 1898, quella che può essere definita “la prima cronaca sportiva in diretta della storia”: la trasmissione telegrafica al Daily Express di Dublino delle fasi delle regate, indette dal Royal Yachting Club, che l’inventore seguì da un piroscafo facendo giungere a terra, nell’arco dei tre giorni di gara, oltre 700 messaggi in codice Morse a 16-40 km di distanza dalla costa.

Nel 1899, effettuò un servizio telegrafico analogo per due giornali americani in occasione dell’America’s Cup. Marconi credeva fermamente nelle potenzialità della telegrafia senza fili, in primis quella di coprire distanze molto maggiori rispetto a quelle dei primi esperimenti. Riconosceva il profitto che poteva derivare da un progetto di tale portata e sfruttò quindi la sua posizione di direttore tecnico della Marconi Company per effettuare ricerche e dimostrazioni in tal senso. Con i suoi collaboratori si dedicò principalmente all’incremento della portata delle trasmissioni e alla riservatezza e indipendenza delle comunicazioni. La prima trasmissione transatlantica dei segnali, risalente al 1901, dall’Inghilterra (stazione di Poldhu, in Cornovaglia) fino al ricevitore posto in Canada (Terranova) coprì una distanza di oltre 3.000 km dimostrando quindi che le onde radio potevano propagarsi a grande distanza nonostante la curvatura terrestre.

Nel 1902, Marconi condusse esperimenti a bordo del transatlantico Philadelphia e poi sulla corazzata Carlo Alberto, messagli a disposizione dalla Marina italiana, con cui i segnali si trasmettevano e ricevevano nel Mediterraneo, nell’Atlantico, nella Manica e nel Mar Baltico. Il suo sistema, che consentì il salvataggio di circa 1700 passeggeri a bordo del transatlantico Republic della White Star Line nel gennaio 1909, ne fu una conferma tangibile e proprio nel dicembre di quell’anno, al termine di un programma di lavoro di circa 15 anni, Guglielmo Marconi vinse il Premio Nobel per la Fisica, condiviso con lo scienziato tedesco Karl Ferdinand Braun, “a riconoscimento del contributo dato allo sviluppo della telegrafia senza fili”, una delle invenzioni più rivoluzionarie della storia, ovvero un sistema di comunicazione a distanza basato sulle onde elettromagnetiche.

Per i successi ottenuti da Marconi in quegli anni, nel 1904 gli fu conferita la laurea ad honorem in ingegneria dalla R. Scuola d’Applicazione per gli Ingegneri di Bologna. Nel 1908 Marconi riuscì nel suo obiettivo più ambizioso: un ponte di comunicazioni regolari tra le due sponde dell’Atlantico. Guglielmo Marconi morì a Roma il 20 luglio 1937, lasciando al mondo la sua preziosa eredità: quel giorno, in segno di lutto, tutte le stazioni radio rimasero in silenzio per due lunghi interminabili minuti.

Claudia Gaetani

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