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“Greccio 2023” celebra il primo presepe

di | 2023-06-22T19:38:02+02:00 25-6-2023 5:10|Attualità, Sezione 3|0 Commenti

RIETI – “Greccio 2023” è un marchio registrato, con un comitato organizzativo, per definire, coordinare e comunicare tutte le iniziative per gli 800 anni dalla realizzazione del primo presepe di Greccio e dall’approvazione della Regola dei Frati Minori, scritta da San Francesco a Fonte Colombo, le stimmate nel 1224, il cantico di Frate Sole nel 1225, la morte nel 1226: è promosso dal Ministero della cultura. Gli eventi che stanno portando la Valle Santa e il messaggio di San Francesco a livello nazionale e internazionale, coinvolgono i Comuni di Rieti, Greccio, Poggio Bustone, la Fondazione Varrone, la Diocesi di Rieti, la Provincia di San Bonaventura dei Frati Minori e sono stati finanziati con 4 milioni di euro, la condizione primaria è che il 70% venga destinato ad interventi infrastrutturali e il resto ad eventi culturali (il manager culturale è Paolo Dalla Sega).

Gemellaggio Greccio – Betlemme

Per quanto riguarda le infrastrutture vengono superate le barriere architettoniche al Santuario di Greccio, migliorata la fruibilità e l’accesso al Cammino di Francesco nella Valle Santa, che congiunge i 4 santuari (Poggio Bustone, Fonte Colombo, La Foresta, Greccio), vengono fornite alle associazioni tre joelette (carrozzine da fuori strada a ruota unica per permettere a persone con mobilità ridotta di percorrere il cammino), vengono sistemate la ‘Cappelletta’ e la strada di accesso alla struttura, fatta edificare nel 1712 da Papa Clemente XI in memoria di S. Francesco d’Assisi, con la riqualificazione del sentiero escursionistico che porta al centro abitato di Greccio.

Il presepe di Greccio

Vengono abbattute inoltre le barriere architettoniche del Museo Internazionale del Presepe a Greccio, con la revisione di alcune aree per futuri allestimenti e mostre di presepi regionali, viene sistemato il presepe della Pace, all’ingresso della città di Rieti, con ripulitura del costone, rifacimento dell’impianto di illuminazione e una nuova area camper nella vicina Via Cottorella. Gli eventi culturali sono entrati nel vivo con un intenso fine settimana per adulti e bambini a Greccio e a Rieti, che nel corso dell’anno verranno replicati a livello nazionale.

Hannie Hanauer

Virgilio Sieni si è esibito in ‘Agorà madre e figli’ al museo archeologico di Rieti, insieme a genitori e figli al termine di un seminario di due settimane. Animazione per bambini, musica, yoga in piazza a Greccio, concerto Gospel, danza nel bosco con Annie Hanauer, statunitense del Minnesota e la musicista Deborah Lenny, australiana naturalizzata francese, che si sono esibite in ‘Updraft’ (corrente) ispirato al territorio e alla sua aria, alle correnti termiche e ascensionali che sostengono il volo (Rieti è nota per gli alianti e il parapendio).

Germaine Acogny e Tarang Cissokho

La coreografa Marie Germaine Acogny (Leone d’oro alla Biennale di Venezia nel 2021) è di Dakar, ha rappresentato il suo ‘Incontro con Francesco’ nel prato sotto il santuario, al tramonto, con il musicista senegalese Tarang Cissokho alla kora (liuto africano) e percusioni. Il pubblico seduto in cerchio sul prato era incantato dalla rappresentazione, nata dalle sensazioni provate dagli artisti nell’approcciarsi ai luoghi di San Francesco e al santuario. La loro esibizione è ispirata al tema dell’incontro tra religioni: il cristianesimo di Francesco, l’animismo africano di Marie Germaine e l’islam di Tarang Cissokho.

Marie Germaine è una delle più grandi coreografe al mondo ed è ritenuta ‘la madre della danza africana contemporanea’, è un’attivista culturale, impegnata nel sostegno dell’arte e della cultura africana e si è sempre interessata alla valorizzazione delle rappresentazioni culturali dell’Africa. In Senegal ha fondato l’Ecole des sables, un’istituzione formativa rivolta ad artisti e artiste di tutta l’Africa, operanti nell’ambito della danza. Anche questo spettacolo sarà replicato in altre città nei prossimi mesi.

A Palazzo Dosi a fine giugno la mostra di Maria Lai “Il pane del cielo”, prodotta con l’Archivio Lai e il Museo del Novecento di Firenze: un confronto con i grandi temi del sacro contemporaneo e con l’incanto delle materie povere in simboli forti come il Presepe, la Via Crucis, la tavola liturgica. La mostra sarà replicata a Roma in Vaticano. E poi c’è il pane di Francesco, che verrà prodotto in forni comunitari appositamente costruiti, con la partecipazione di associazioni, la mensa di Santa Chiara, case circondariali, nel territorio dove lavorò Nazareno Strampelli, che ha dedicato la sua vita alla selezione di grani adatti ad ogni clima e latitudine, per combattere la fame nel mondo. Sarà un pane speciale, appositamente pensato, con il simbolo del Tau francescano, che sarà sulle tavole dei ristoranti locali.

Paolo Dalla Sega

Ascanio Celestini debutterà a ottobre nella Valle Santa con lo spettacolo ‘L’Asino e il bue’ (il presepe di Francesco aveva solo l’asino e il bue, la mangiatoia era vuota, serviva a dimostrare che Gesù era nato povero, in un paese povero, un posto di poveri), dopo aver trascorso diversi giorni nella Valle santa, intervistando gli abitanti, visitando i luoghi. Lo spettacolo a metà novembre sarà replicato a Roma, poi Milano (il 23 dicembre al teatro Strehler), Torino, Genova, Bologna e Firenze. Probabilmente anche all’Ara Coeli a Roma. Musica di Gianluca Casadei, una produzione Fabbrica srl, Fondazione Musica per Roma, Comitato Greccio 2023, teatro Carcano di Milano, distribuzione a cura di Mismaonda a Milano in collaborazione con il teatro Carcano.

Ascanio Celestini

“Un uomo controcorrente, perché pur essendo ricco, scelse non solo di essere povero, ma di farsi servo dei poveri. Un cavaliere che non volle più fare la guerra e che, da frate, in tempo di crociate, si recò in Terra Santa predicando la pace e la fratellanza. Dove lo troveremmo oggi? Tra i barboni che chiedono l’elemosina, nel parcheggio di un supermercato? Tra i facchini africani che spostano pacchi in qualche grande magazzino della logistica?”: ponendosi queste domande Ascanio Celestini racconta il Francesco di oggi, che trova i propri personaggi in strada, tra le case popolari, tra coloro che, oggi come ieri, nessuno vede.

La Compagnia dei Colla

Questi spettacoli fanno parte del progetto di teatro-danza contemporaneo, di rilevanza internazionale, in cui quattro continenti si uniscono per rendere omaggio alla spiritualità e alla cultura universale, dedicato al Natale di Francesco dal titolo “Con gli occhi del corpo”, curato da Emanuele Masi, in cui quattro continenti si uniscono per rendere omaggio alla spiritualità e alla cultura universale. Del resto cosa ha fatto Francesco? Ha mostrato la natività con gli occhi del corpo, l’ha rappresentata in mezzo alla sua gente, dopo essere tornato da Gerusalemme. Il primo grande evento di questo progetto è stato il rinnovo del gemellaggio del comune di Greccio con Betlemme, in un apposito consiglio comunale. A Natale 2022 al Peace Center di Betlemme si sono esibite le marionette della storica Compagnia dei Colla, che per l’occasione hanno realizzato la marionetta di San Francesco nell’allestimento ‘Italian Visions Nativity Scene”.

Francesca Sammarco

 

Nell’immagine di copertina, il santuario francescano di Greccio in provincia di Rieti

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