//L’Oceano si riscalda, El Niño fa di nuovo paura

L’Oceano si riscalda, El Niño fa di nuovo paura

di | 2023-03-19T06:39:26+01:00 19-3-2023 6:41|Top Blogger|0 Commenti

La NOAA, l’agenzia statunitense che si occupa di dinamiche oceaniche e atmosferiche, non ha dubbi: “Le acque superficiali dell’Oceano Pacifico si stanno scaldando oltre il previsto dando vita al fenomeno conosciuto ormai da anni con il nome de El Niño”.
Si tratta di un evento atmosferico ciclico che investe ampi spazi del pianeta e praticamente tutto l’intero Oceano Pacifico. E ormai abbiamo anche imparato che può avere delle conseguenze assai pesanti e distruttive sull’intero clima terrestre.

Alluvioni e siccità, effetti estremi de El Nino

L’ultimo episodio significativo risale al 2015 quando le acque degli oceani superarono di oltre 3 gradi la temperatura normale con effetti devastanti. Si trattò di una enorme quantità di calore poi ceduta all’atmosfera, con un aumento della temperatura terrestre e anomalie climatiche quasi in ogni parte del mondo con valori caldissimi passati alla storia poi come la terza stagione più calda in Italia da quando si registrano e vengono annotate le temperature.
Si tratta di un’anomalia del tutto naturale legata a cause sia atmosferiche (alta pressione, forza degli alisei e altro) che alle correnti oceaniche. Fino a qualche decennio fa aveva una ricorrenza periodica di circa 3/5 anni ma da qualche anno fa registrare una frequenza maggiore e con effetti sempre più pesanti se non addirittura catastrofici. Tra le cause, secondo gli ultimi studi nel campo della climatologia, gioca un ruolo fondamentale l’aumento delle temperature legate al riscaldamento climatico in atto. Ad affermarlo sono gli esperti dell’IPPC (Integrated Pollution Prevention and Control) che studiano la strategia europea di prevenzione e riduzione integrate dell’inquinamento finalizzata alla diminuzione delle emissioni inquinanti al fine di conseguire un livello elevato di protezione dell’ambiente e per migliorare le prestazioni ambientali dei complessi industriali.
Secondo le ultimissime misurazioni le acque superficiali dell’Oceano Pacifico registrano già un’anomalia di +0,3°C, quindi un Niño apparentemente ancora debole. Se la temperatura dovesse salire oltre la soglia di 0,5°C le conseguenze potrebbero essere gravi anche per l’Europa. Statisticamente, infatti, il fenomeno del Niño è correlato a una maggiore attività dell’anticiclone di origine africana che tende ad espandersi sull’Italia e l’Europa nel periodo estivo. Gli effetti più immediati di queste dinamiche si traducono in ondate di calore durature con punte fino a 40°C, siccità (specie al Centro Sud), ed eventi atmosferici assai pericolosi.

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