Thien Nhan nasce in Vietnam e, non per colpa sua, la vita gli diventa subito molto complicata. Non ha ancora emesso i primi vagiti che la madre lo abbandona nella foresta. Forse non lo vuole, molto più probabilmente non lo può allevare e accudire. Per tre giorni il neonato viene aggredito e mutilato da animali selvatici, ma miracolosamente riesce a sopravvivere fino a quando per caso viene ritrovato e salvato da un gruppo di monaci di passaggio.
E qui comincia la sua vera vita perché del suo caso comincia ad interessarsi Roberto De Castro, medico leccese che oggi ha quasi 74 anni. Si tratta di un chirurgo urologo pediatrico di fama mondiale con un curriculum di primissimo piano, essendo stato tra l’altro primario di Chirurgia pediatrica dell’Ospedale Maggiore di Bologna e di Urologia pediatrica del King Faisal Hospital di Riyadh. Nel 2005 ha introdotto una innovativa tecnica chirurgica per la ricostruzione del pene in età pediatrica. Thien Nhan finisce nelle sue abilissime mani e dopo una serie di interventi oggi ha una vita pressoché normale. Un vero e proprio miracolo se si ripensa alle condizioni più che drammatiche in cui era stato ritrovato. Il dottor De Castro attualmente è un libero professionista e opera prevalentemente tra Lecce e Bologna, ma entra nelle sale operatorie di tutto il mondo per interventi su bambini con gravi problematiche urologiche e genitali. Dal 2011 è responsabile medico del programma «Thien Nhan & Friends».
Viliam Antonio Amighetti è bergamasco (di Lovere, precisamente) ed ha 55 anni. Ex atleta professionista, fisioterapista di successo, ha lavorato per oltre vent’anni con grandi atleti e grandi squadre, nel calcio, nel ciclismo e nel motociclismo, conquistando molteplici titoli anche olimpici. Anch’egli legato al Vietnam, ha dato inizio a un progetto all’avanguardia per realizzare innovative protesi per gli arti mutilati o malformati: protesi funzionali e adatte al cosiddetto terzo mondo perché economiche. Nel gennaio 2020 ha presentato la prima protesi funzionale a moduli scomponibili. È il fondatore dell’associazione «Give me a hand».
Dall’incontro tra Roberto De Castro e Viliam Amighetti nasce un libro “Il bimbo e le belve” (Baldini + Castoldi, Collana Le Boe, introduzione di Al Bano Carrisi) in cui i due raccontano un cammino personale e professionale straordinario e anche fortunato. Senza questo incontro, infatti, non sarebbe nata l’associazione «Thien Nhan & Friends», che opera da dieci anni in Vietnam. Coordinati da De Castro, chirurghi italiani, statunitensi, vietnamiti e di altre nazioni assistono i bambini offesi da malattie o incidenti all’apparato urinario e genitale. Nei tanti anni di attività tra Bologna, il Regno Unito, gli Stati Uniti, l’Arabia Saudita, e ancora nell’ospedale dei missionari saveriani a Khulna in Bangladesh, nelle missioni umanitarie in Siria, durante gli innumerevoli inviti a operare in tutti i continenti, De Castro ha messo a punto e insegnato tecniche chirurgiche pionieristiche che hanno consentito la cura efficace di malformazioni e mutilazioni genitali di bambini e bambine permettendo loro di vivere e di condurre un’esistenza piena, senza particolari problemi: è uno dei pochi medici al mondo a poter intervenire su questa patologia così delicata e invalidante.
E’ una storia di impegno e di dedizione, di speranza e di coraggio. E’ un racconto in cui le passioni hanno il sopravvento perché l’amore con cui questi due uomini aiutano i più piccoli e i più indifesi non ha confini e neppure limiti di qualsiasi natura. In Vietnam (e non solo) «Thien Nhan & Friends» organizza continuamente eventi e incontri che permettono di raccogliere i fondi necessari a dare sostanza alle varie iniziative umanitarie che coinvolgono ogni angolo del nostro pianeta. Un lavoro complesso e faticoso che alla fine ha come unica gratificazione il sorriso che torna sul viso dei bambini e delle bambine.
Un racconto che affascina e commuove. E che merita di essere condiviso.
Buona domenica.
Nell’immagine di copertina, il dottor Roberto De Castro, urologo pediatrico di fama mondiale
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