MAGLIANO SABINA (Rieti) – “Storia di Magliano Sabina”- dalla preistoria al dopoguerra, di Guido Poeta (ed. Incontri). Il libro è stato presentato nella sala consiliare il 15 gennaio a un anno dalla sua scomparsa (Magliano 1937- Viterbo 2022). Il ricercatore, lo storico, il saggista, il ‘maestro di campagna’ (quando il maestro era tutto e sapeva tutto), aleggiano nella stanza gremita di ex alunni, amici, il figlio Edoardo, che ha curato e riordinato gli ultimi documenti, il sindaco Giulio Falcetta, l’assessore comunale alla cultura Eleonora Berni, l’Associazione culturale “Antonio Piazza”, l’amica di una vita Marica Salvitti, storica (nel consiglio di amministrazione della Fondazione Nenni, collaboratrice del libro; per il 150° dell’Unità d’Italia ha organizzato la mostra storico-documentaria insieme all’Archivio di Stato di Rieti con documentazioni riguardanti Magliano Sabina insieme a Guido Poeta, curatore dell’Archivio storico del Comune di Magliano dal 1995 al 2021).
Si respira amicizia, gratitudine, stima, commozione, si sente la mancanza, ma viene abilmente spazzata via nel ricordare la persona, mai autoreferenziale e il suo sorridere scanzonato: “Ma non c’avete nient’altro da fare questa mattina?”, direbbe lui. Hai fatto un gran bel lavoro… “Ehi, sì vabbè!”. La storia di Magliano era incompleta, Guido Poeta ha colmato questa lacuna, in una sintesi di decenni di ricerche, partendo dalle origini fino al secondo dopoguerra, senza trascurare i disagi, il boom economico, la rivoluzione agricola, la storia del cimitero di Magliano, quella del Seminario, le litigiosità politiche, i limiti della politica, le grandi famiglie maglianesi, un Comune sede di un Mandamento, della Diocesi vescovile, della Prefettura.
Storie di carestie, di inondazioni del Tevere, delle gabelle per attraversarlo, la modernizzazione lenta, le opere di bonifica, il dualismo con lo Stato Pontificio, la grande miseria e carestia che portò alla chiusura del monte frumentario e del monte argentario, la nascita e la fine del fascismo, l’Opera Balilla, le qualificazioni e il risanamento urbanistico, gli ultimi bilanci del Podestà Picchi, la visita della principessa di Piemonte, il ritorno alla realtà della Storia, vivere con i tedeschi a Magliano, Carabinieri, Guardie e Partigiani, vita quotidiana e prime paure, attacchi aerei. Manca il riferimento ai moti contadini di inizio ‘900, ci stava lavorando, ma non ha fatto in tempo e per questo bisogna far riferimento al suo saggio “Cronache di una rivolta. Moti contadini in Magliano Sabina 1900-1904”.
Fu proprio per la scuola che negli anni ’70 ebbe inizio la sua ricerca storica con visite all’Abbazia di Farfa e per questo il libro è stato costruito con intento didattico e risulta di facile lettura e comprensione. Oggi Magliano ha una storia, in un libro di 500 pagine scritto con chiarezza, diviso in capitoli brevi, per essere il libro di tutti e per tutti, ispiratore di nuove ricerche e progetti culturali, ricco di illustrazioni, cartine, foto, rigorosamente basato su fonti storiche, anche scomode, il cui giudizio e eventuale approfondimento è lasciato al lettore. “Esploratore della vita e in tutte le attività, promotore di iniziative, lo riporteremo ancora fra noi in primavera, quando gli intitoleremo la biblioteca comunale. Si è speso tanto per questa comunità, recuperando le nostre origini a cui guardare per affrontare il futuro” ha detto il sindaco. Per questo il libro sarà distribuito nelle scuole ed è oggetto del concorso “storiamaglianoascuola.it” riservato agli studenti delle scuole secondarie di Magliano Sabina, in collaborazione con l’Associazione culturale “Antonio Piazza”.
Prendendo spunto dai contenuti del libro, gli studenti devono approfondire e ampliare la ricerca su vicende storiche o su aspetti storico – culturali di Magliano Sabina realizzando un saggio breve, un corto-video, un podcast o pagine web. Gli elaborati saranno consegnati a maggio e la premiazione sarà probabilmente all’inizio del nuovo anno scolastico. “Le dimensioni del libro non devono spaventare, perché ogni capitolo è autoconclusivo, ognuno può scegliere il periodo storico e l’argomento che interessa – spiega il figlio Edoardo – Guido (l’ho sempre chiamato per nome) dopo un ‘incidente’ tecnico (l’hard disc cancellò centinaia di documenti) faceva doppia copia di ogni scritto e ho dovuto individuare l’ultima versione di alcuni capitoli”.
Il libro, in cui non mancano testimonianza orali raccolte negli anni, può essere prenotato su www.incontriedizioni.it. Guido Poeta ha voluto rivolgersi a tutti, con lo spirito sempre del ‘maestro’, che scrive e parla per essere compreso, con vicende poco conosciute o non ancora oggetto di studio, senza note e rinvii bibliografici, privilegiando il racconto e la spiegazione. Ogni argomento è trattato con onestà intellettuale, senza manipolazioni. Al lettore la voglia di approfondire e di giudicare gli eventi passati, per migliorare il futuro.
Un ultimo regalo ai propri ex alunni e concittadini, dopo i tanti libri dedicati alla storia locale, che si intreccia con quella nazionale: “L’industrializzazione a Magliano Sabina”, con la pluripremiata officina meccanica di Emidio Pulici; “Maglianesi in guerra”, il volume dedicato alla Grande Guerra e agli 84 caduti a Magliano Sabina; “La conta delle stagioni” con la civiltà contadina della prima metà del Novecento, la scansione dei mesi; “Alle origini di Magliano Sabina”; “Guerra senza eroi”, “Cronache di una rivolta. I moti contadini del 1900-1904” a Magliano Sabina (le canzoni popolari sulle donne del movimento saranno eseguite dall’Associazione “Antonio Piazza” in occasione della intitolazione della biblioteca); “Magliano Sabina nella Repubblica Romana 1849”; “Un feudo scomodo”, “I Pastocchiari”, poesie in dialetto maglianese di Pellegrino Fratini, “Manlio e Magliano oltre la leggenda”.
Ogni comune dovrebbe avere un testimone della propria storia come è stato lui, che ripercorrendo antiche strade, ci indica la nuova via. Se la vogliamo seguire.
Francesca Sammarco
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