BARCELLONA – L’oceano Atlantico diventa sempre più freddo, molti scienziati per un futuro nemmeno troppo lontano prevedono l’innalzamento dei mari e temperature glaciali a livello globale. Uno studio recente condotto da alcuni ricercatori ha riscontrato una presenza di massa d’aria estremamente fredda a nord dell’oceano Atlantico e a sud di Groenlandia e Islanda. L’ultimo a parlarne in ordine di tempo è stato il quotidiano spagnolo La Vanguardia. L’Oceano negli ultimi mesi ha registrato una diminuzione di temperatura che potrebbe portare a cause decisamente gravi e cioè al rallentamento nell’Atlantico della circolazione termoalina, conosciuta anche come “Nastro trasportatore oceanico” che di ritorno dall’Atlantico del nord serve a scaricare il calore ai Tropici e ai Poli. Ovviamente, se viene a mancare questo processo, legato purtroppo anche al riscaldamento globale, i danni sul clima terrestre sarebbero imminenti.
Il clima può subire un abbassamento delle temperature in una zona che, non è essendo abituata, riporterebbe gravi danni a tutto l’ecosistema, uomo compreso. Inoltre in un recente articolo della rivista Nature Climate Change si evidenzia lo scioglimento della Groenlandia che procede ad una velocità di 227 miliardi di tonnellate di ghiaccio l’anno e che unito a questo ulteriore fenomeno di raffreddamento dell’Atlantico porterebbe a cambiamenti climatici importanti: un notevole innalzamento del livello del mare e a temperature glaciali nella zona europea.
Ma non tutti sono d’accordo con queste previsioni. Nello stesso mondo scientifico c’è chi si dice meno preoccupato, parla di eventi naturali già verificatesi in passato e accusa gli altri di catastrofismo. Eppure sul cambiamento climatico ormai in corso c’è quasi l’unanimità dei pareri. In questo caso il dubbio riguarda la possibilità o meno di poter intervenire per bloccare una tendenza a dir poco pericolosa.
Nella foto di copertina, il pericolo di glaciazione nell’oceano Atlantico
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