ROMA – Lo Schiaccianoci natalizio a Roma quest’anno non passa per il Teatro dell’Opera, come invece farà il Teatro alla Scala di Milano – dopo la scenografica passerella alla ‘prima’ del “Boris Godunov” dei potenti di Stato. Lo “Schiaccianoci” della Scala andrà in scena dal 17 dicembre all’11 gennaio 2023, con due novità.
Questo balletto – musicato da Chajkovskij sulla base del racconto di E.T.A.Hoffmann, coreografato da Lev Ivanov su precisi schemi del grande Marius Petipa e inscenato nel 1892, nel Teatro Mariinskij di San Piertroburgo – ha avuto per il suo aspetto magico, pieno di colori fiabeschi, un’infinità di riprese e revisioni. Tra cui quelle di Balanchine, di Vainonen, di Nureyev nel 1968 per la Scala, e altri. In tale balletto la bimba Masha (o Clara) riceve per Natale il soldatino-balocco Schiaccianoci dal mago Drosselmeyer, che le fa anche dono di un sogno, in cui il piccolo Schiaccianoci – vinta la battaglia coi Topi aggressori – diviene un bellissimo Principe, che accompagna la bimba nel Regno dei dolciumi: e qui dopo magnifiche danze, Masha sposerà il suo Principe, ma al successivo risveglio, scoprirà che tutto era solo un sogno.
Una vena noir, risalente all’opera di Hoffmann, si avverte nel balletto, come nella recente versione del coreografo Mario Piazza, il cui “Schiaccianoci”, spessissimo presentato a Roma, è pieno di personaggi violenti, oggetti inequivocabili e atmosfere tenebrose. Tale vena, allusiva all’amara scoperta di Masha della realtà della vita, dopo l’età felice dell’infanzia, si avverte anche nella versione coreografica di Nureiev, quella che, dopo 16 anni, il Teatro alla Scala ora ripresenta, visto che nel 2023 cade il trentesimo anno dalla morte dell’indimenticabile ballerino russo, che peraltro rese intenzionalmente più difficili i passi tecnici del suo Schiaccianoci.
Ma una seconda novità arricchisce questa edizione scintillante del balletto natalizio del Teatro alla Scala: la presenza di Jacopo Tissi, divenuto da poco, per il suo valore, primo ballerino del Teatro Bolshoi di Mosca. Nonostante tale promozione, prima dello scoppio della guerra tra Russia e Ucraina, Tissi – per le tensioni sensibili anche entro il Bolshoi – ha coraggiosamente e in modo eclatante rinunciato alla permanenza a Mosca, tornando in Italia. Qui il Teatro alla Scala lo ha immediatamente fatto suo per lo “Schiaccianoci”, in cui Tissi andrà in scena con Martina Arduino il 31 dicembre, e il 4-7 gennaio ‘23.
A Roma, negli anni prima della pandemia, il Teatro dell’0pera ospitò in dicembre lo “Schiaccianoci” natalizio del coreografo Peparini, che vi apportò aspetti chiaramente televisivi, quindi popolar-borghesi, per un più vasto pubblico, avido di effetti. Oggi invece il Teatro Olimpico ha ospitato (8-11 dicembre) lo “Schiaccianoci” del noto coreografo napoletano Luciano Cannito e della sua Rome City Ballet Company, in una edizione vicinissima all’originale di Petipa-Ivanov, riducendo in essa il numero dei danzatori, per evitare (I° atto) facili finalità scenografiche, puntando piuttosto sull’alta qualità del ballo solistico (ma anche d’insieme), con ospiti provenienti dai Teatri di Dresda e di Berlino.
La figura del mago Dosselmeyer (interprete Manuel Paruccini, che fu primo ballerino dell’Opera di Roma), ha qui un ruolo centrale. Come già nella revisione di Nureyev (che interpretò lui stesso Drosselmeyer alla Scala), Paruccini con la sua imprevedibile creatività caratteriale, è stato perennemente in scena. Bellissimi i costumi di Giusi Gustino, grazie alla promozione di Felice di Fiore Entertainment per la Rome City Ballet Company, in cui Luciano Cannito ha mostrato tutto il suo genio.
Paola Pariset
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