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Terremoto nella Juve: finisce l’era Agnelli

di | 2022-12-03T09:27:04+01:00 4-12-2022 6:35|Sezione 8, Sport|0 Commenti

TORINO –  La Vecchia Signora del calcio italiano si scopre, improvvisamente, nuda. Investita, com’è stata, da un violentissimo tsunami, che sperano i tifosi, resti l’unico, anche se la spada di Damocle della giustizia (più che quella sportiva, i timori più seri sono legati a quella penale, ormai giunta alla richiesta di rinvio a giudizio) resta pericolosamente appesa sopra la testa del club. Dopo dodici anni di fila della gestione di Andrea Agnelli, figlio di Umberto, arriva un cambio traumatico voluto dalla guida della Famiglia, John Philip Jacob Elkann, nipote diretto (figlio di Margherita) del mitico Avvocato Gianni e cugino di primo grado del defenestrato.

Andrea Agnelli

Non appare ancora chiaro se la drastica svolta sia legata alla voragine che si è aperta nei conti del club (254 milioni di “buco” o di buffi, se volete, col colpo di grazia causato dall’ingaggio – “avventato” per i critici – di Cristiano Ronaldo) o per le indagini penali (inchiesta “Prisma”) della procura torinese sulle plusvalenze e i (presunti) falsi in bilancio. Forse a pesare di più sulla decisione, si immagina, sofferta, è stato proprio il lavoro della procura e della Guardia di Finanza, che non il mero aspetto finanziario, che può essere coperto con un aumento di capitale, come avvenne, tra l’altro, ai tempi dell’Avvocato, negli ultimi anni del Novecento, anche lui con le mani bucate per la “sua” Juventus.

John Elkann

Andrea Agnelli, formalmente dimissionato con tutto il consiglio di amministrazione, ha rivendicato i suoi 4.576 giorni di comando, rimarcando e sventolando i 9 scudetti vinti in campo maschile (uno dei quali senza subire sconfitte ed un altro con il record di punti: 102); i 5 nel settore femminile; la costruzione dell’Allianz Stadium e il varo del Museum bianconero. Anche se gli vengono imputati ed addebitati, quanto meno, gli “scivoloni” sull’ “affaire CR7” e sulla Superlega. Nella sua lettera d’addio, Andrea Agnelli ha citato persino una frase di Frederich Nietzsche: “Coloro che furono visti ballare furono considerali pazzi da chi non poteva sentire la musica”. Per, poi, aggiungere: “Quando la squadra era compatta non temevamo nessuno…”, quasi a voler sottolineare che le “crepe” principali non sarebbero da addebitare al “buco” di bilancio o alle indagini della magistratura, ma ai rapporti interni del gruppo.

La Exor (il cui timone è saldamente in mano ad Elkann) rappresenta, infatti, la cassaforte di famiglia, mentre la Contincassa altri non è che il contenitore della Juventus. Elkann ha riconosciuto, in una nota, i meriti di Andrea: “Se abbiamo vinto tanto, in questi ultimi dodici anni, è soprattutto merito suo”, ha scritto. Sebbene lo abbia spinto proprio lui, direttamente o indirettamente, a lasciare il proscenio, forse come gesto di buona volontà per alleggerire la pressione mediatica o per mandare un segnale alla magistratura. Le inattese dimissioni di Andrea Agnelli, nelle prime ore, hanno visto comunque franare le quotazioni in borsa della Juve fino al -10, anche se poi il valore delle azioni ha fatto segnare, almeno un poco, un rimbalzo.

Alessandro Del Piero

La normalizzazione piena dovrebbe arrivare il 18 gennaio prossimo con l’insediamento del nuovo consiglio di amministrazione, per il quale, alla presidenza, è stato indicato il commercialista torinese Gianluca Ferrero, 59 anni, mentre al ruolo di direttore generale, già operativo, è stato chiamato Maurizio Scanavino, 49 anni. Elkann, inoltre, ha pubblicamente fatto sapere che Massimiliano Allegri e Federico Cherubini resteranno al loro posto. Sul tecnico in particolare il presidente di Exor, ha dichiarato che “rimane il punto di riferimento dell’area sportiva. Contiamo su di lui per continuare a vincere”.

Il prossimo anno sono stati fissati, già da tempo, i festeggiamenti per il primo secolo della proprietà Agnelli in bianconero e non inganni il fatto che non figuri un membro della famiglia alle redini del club come era avvenuto con Edoardo (1924-1935), con l’Avvocato (1947-1954), con Umberto (1955-1962) e, appunto, con Andrea (2010-2022). Non è infatti la prima volta, anzi è successo molto spesso, che un estraneo alla famiglia (il caso più eclatante fu la presidenza ventennale di Giampiero Boniperti, amatissimo dai fan della Signora) siede sulla poltrona più alta. Anche Lorenzo il Magnifico guidava Firenze e la politica italiana del suo tempo, senza assumere cariche ufficiali. Così farà John Elkann che, si vocifera, abbia in mente di offrire la carica di presidente, ad Alessandro del Piero…

Lo tsunami ha denudato la Vecchia Signora? Solo per poco: le nuove vesti sono già pronte. E – alla faccia dei “nemici”, siano essi la magistratura, la Consob, la Figc (che ha appena aperto una inchiesta su debiti extra provenienti da contratti fuori bilancio) – si annunciano da favola. “La nostra storia ci dà la forza”, parola del nuovo capo: John Philip Jacobs Elkann.

Elio Clero Bertoldi

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