CIVITAVECCHIA (Roma) – Una giovane donna in abiti anni ’40 che bacia un marinaio della Regia Capitaneria di porto a Civitavecchia. È la bella statua di bronzo alta circa 3 metri, in memoria di quanti partirono in guerra proprio dal porto di Civitavecchia, realizzata dalla Pontificia Fonderia di Campane Marinelli e ideata da Ivana Puleo, tra l’altro referente dell’Associazione Plastic Free e rappresentante della Rete delle Associazioni di Civitavecchia. Inoltre, parteciparono all’iniziativa anche alcuni appartenenti al settore marittimo e portuale e privati.
Un simbolo molto significativo che fa bella mostra di sé nei pressi del Forte Michelangelo, lungo il Molo del bicchiere: non a caso è stato chiamato “Il Bacio della Memoria di un Porto”. La statua venne inaugurata il 16 settembre 2020, in occasione dei festeggiamenti per i 150 anni della Capitaneria di Porto. Una statua che vuole ritrovare una memoria legata al 14 maggio del 1943, giorno in cui venne scritta una delle pagine più tragiche e dolorose della cittadina tirrenica: un devastante bombardamento, infatti, distrusse gran parte del porto e di Civitavecchia ed anche lo storico edificio della Capitaneria.
Secoli di storia vennero cancellati in poche battute, seminando distruzione, morte e dolore. Numerose furono le incursioni aeree che avevano l’obiettivo di destabilizzare, creando notevoli disagi con i rifornimenti della Sicilia, Sardegna e Corsica e neutralizzare Pantelleria, del primo scalo marittimo in Italia per i collegamenti con la Sardegna ed importante nodo ferroviario. Così, le attrezzature portuali vennero distrutte dalle enormi Fortezze Volanti B 17 ed i collegamenti via mare non furono possibili.
Quello del 14 maggio 1943 fu proprio il primo di una lunga serie di eventi bellici, tra i più tragici della Seconda Guerra Mondiale. La statua del Bacio della Memoria è lì, lungo il Molo del bicchiere, meta di visite di stranieri e non. Foto ricordo accanto alla ragazza in abiti estivi ed il marinaio che si abbracciano e baciano appassionatamente. Il 1943 sembra lontano, eppure questa statua è lì a ricordarci che “la pace è un bene prezioso, oggetto della nostra speranza, al quale aspira tutta l’umanità”, come aveva detto Papà Francesco in occasione della Giornata mondiale della pace del 2020, che si celebra ogni anno il 1 gennaio.
Laura Ciulli
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