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Il magico e romantico Castello di Gradara

di | 2022-11-20T10:18:41+01:00 20-11-2022 6:35|Sezione 8, Viaggi|0 Commenti

MILANO – Gradara è un paesino marchigiano in provincia di Pesaro – Urbino, annoverato tra i Borghi più belli d’Italia, in cui storia, letteratura e arte si combinano in tutti i loro aspetti generando un’atmosfera magica e romantica. Chi non ricorda infatti la tormentata storia d’amore tra Paolo e Francesca di cui parla Dante nel V canto dell’Inferno? Non sono personaggi nati dalla fantasia del Sommo Poeta, bensì un uomo e una donna realmente esistiti e le cui gesta riecheggiano ancora fra le mura del castello di Gradara. Proprio la Rocca nel XIII secolo fu teatro dell’assassinio dei due amanti Paolo e Francesca e la triste storia legata a questi due giovani ne fa un luogo magico oltre che storico.

Il nucleo più antico del castello risale al XII secolo, ma le origini sembrano appartenere all’epoca romana, come testimoniano i blocchi di pietra alla base del Mastio. Il castello, come risulta da alcuni documenti trecenteschi, risulta essere possedimento dei Malatesta, che in quell’epoca erano i signori di Rimini e di Pesaro. Grazie a quella casata la struttura da fortilizio militare divenne luogo di piacevole soggiorno. Il castello oggi rappresenta un esempio tipico di architettura militare del XIV dove è possibile individuare un quadrilatero con torri angolari, feritoie per la difesa, ponti levatoi, mura di cinta e torri merlate. La Rocca oltre ad essere un avamposto militare fu anche una residenza raffinata come si conveniva a tutte le corti rinascimentali, con ambienti ampi e affrescati con immagini legate ad episodi della mitologia greca.

Questa fu la residenza prediletta di Pandolfo II, ma anche l’abitazione della moglie di Galeazzo detto “l’Inetto” e poi di Sigismondo Pandolfo Malatesta che fu il  Signore di Gradara per 30 anni. Ma la Rocca fu anche teatro di aspre battaglie. Si racconta infatti che Federico da Montefeltro, Duca di Urbino, e Sigismondo Pandolfo, entrambi personaggi di spicco del periodo rinascimentale, nel 1446 si scontrarono qui per ben 40 giorni. Invece durante l’epoca malatestiana, Malatesta (detto “Il Guastafamiglia”) imprigionò nelle prigioni del Mastio, e poi uccise, i propri familiari.

Paolo e Francesca

Ma la storia che maggiormente appassiona i visitatori è senza ombra di dubbio quella di Paolo e Francesca. Francesca da Polenta era figlia di Guido Minore, Signore di Ravenna e Cervia, e lì come tante ragazze della sua età viveva serenamente la sua fanciullezza, sperando che il padre le trovasse uno sposo che fosse di gradevole aspetto e gentile. Nel 1275 Guido da Polenta decise di dare la mano di sua figlia a Giovanni Malatesta, detto Giangiotto, che lo aveva aiutato a cacciare i Traversari, suoi nemici. Il matrimonio fu combinato tra i capostipiti delle due famiglie e per paura che la ragazza rifiutasse i potenti signori di Rimini e Ravenna tramarono un inganno. Mandarono a Ravenna Paolo il Bello e fecero credere a Francesca che quello sarebbe diventato suo marito. Francesca accettò con gioia ed il giorno delle nozze pronunciò il fatidico “sì” senza sapere che Paolo la sposava per procura, ossia a nome e per conto del fratello Giangiotto.

La sposa ben presto si rassegnò al suo destino e diede alla luce una bimba che chiamò Concordia. Dal momento però che Paolo aveva possedimenti nei pressi di Gradara spesso andava a far visita alla cognata e fu così che i due divennero amanti. Purtroppo furono visti da occhi indiscreti e quando in un giorno di settembre del 1289, Paolo passò per una delle sue solite visite qualcuno avvisò Giangiotto che accecato dalla gelosia estrasse la spada e assassinò entrambi i giovani amanti. Dante mette gli sventurati amanti all’Inferno perché macchiati di un peccato gravissimo, ma li fa vagare assieme affinché in aggiunta alla pena non abbiano anche quella della solitudine eterna. A Gradara la triste storia dei due giovani ha ora trovato un lieto fine. Infatti il loro amore continua ad essere celebrato e la figura di Francesca è diventata un simbolo di emancipazione femminile. Per esaltarne la personalità vengono regolarmente dedicate a questa donna mostre e manifestazioni. A ricordo dei due amanti inoltre è stato realizzato un habitat naturale, chiamato il Bosco di Paolo e Francesca, in cui si possono trovare diverse specie botaniche, rapaci e volatili. Una storia che oggi, a tanti anni di distanza affascina ancora, invitando il visitatore nella bella cittadina di Gradara.

Margherita Bonfilio

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