//Tre pizze, mille euro. Ma è un gesto d’amore

Tre pizze, mille euro. Ma è un gesto d’amore

di | 2022-11-06T10:19:11+01:00 6-11-2022 6:47|Punto e Virgola|0 Commenti
Tre pizze e mille euro in cassa. No, non è il fantasmagorico conto pagato nel locale più alla moda di Manhattan. E non è nemmeno lo scontrino rilasciato dalla catena recentemente aperta in varie città d’Italia da un signore che sostiene con gran faccia tosta (l’espressione più appropriata sarebbe un’altra ben più colorita…)  l’incredibile tesi che una pizza deve costare almeno 25 euro, altrimenti non è buona. Si è preso i giustissimi insulti di tutta la categoria e non solo, ma pare che si debba far la fila per entrare nelle sue sale: se proprio fa piacere spendere tanto solo per potersi vantare di aver frequentato quei ristoranti… Ma questo è un altro discorso che non vale nemmeno la pena approfondire.
Meglio tornare alla Cernuscaut, alla Easymonza e alla Dpcm, le tre pizze speciali del menu di Pizzaut, il primo e finora unico locale gestito da ragazzi autistici, aperto nel 2017 a Cassina de’ Pecchi (Milano) da Nico Acampora. Al momento di pagare il conto, la sorpresa: in cassa, senza nemmeno chiedere quanto fosse costato quel pranzo, un signore ha versato la cifra di mille euro. A rivelare l’episodio sui social lo stesso Acampora: “Quando è entrato, l’ho subito notato per il suo sorriso accogliente e per i suoi tatuaggi. Di professione, infatti, fa il tatuatore. Non dirò il suo nome e neppure il nome del suo studio perché non è in cerca di pubblicità. Crede semplicemente che si possa costruire un mondo migliore per tutte le persone autistiche, compreso il suo magnifico bimbo”.

Nico Acampora con i suoi ragazzi speciali

La donazione effettuata è stata resa possibile grazie a un’iniziativa organizzata all’interno del suo studio, che ha eccezionalmente aperto durante un giorno di chiusura: i proventi di quella giornata sono stati così interamente devoluti ai ragazzi e al progetto di Pizzaut. Questa donazione, nello specifico, servirà a finanziare i lavori di ristrutturazione per la prossima apertura della sede di Monza. Il tatuatore, successivamente rintracciato, ha commentato con una sola frase il suo gesto di generosità: “Nico Acampora è il mio supereroe preferito…”.

Ma c’è un’altra storia che riguarda la straordinaria inziativa sociale alle porte di Milano. Fra i 400 curriculum giunti nel 2022 a Pizzaut c’era anche quello di Giulia Pensato, 36 anni, di Bellinzago Lombardo, affetta da sindrome di Asperger. “Non potevo riuscire ad offrirle un lavoro – spiega Nico Acampora -. In cucina o nel servizio ai tavoli non avevo più nemmeno un posto libero…”. Ma non si perde d’animo e così chiede aiuto ai suo fornitori. All’appello, in particolare, risponde il Toys Center – Bimbostore di Cologno Monzese, uno dei 129 punti vendita in Italia del brand nato negli anni Novanta. Da tempo l’azienda leader nel mercato dei giocattoli collabora per la nascita del nuovo ristorante PizzAut di Monza e per l’Accademia di PizzAut. “Quando abbiamo ricevuto la proposta di Acampora – spiega Stefano Brusco, direttore dello store – abbiamo subito percepito che questo appello apparteneva profondamente a un’azienda al servizio delle famiglie e dei bambini e che, insieme ai giocattoli, vuole distribuire emozioni”.

Nico Acampora e Giulia Pensato

Giulia è stata assunta con un contratto di tirocinio di un anno che quasi sicuramente si trasformerà in un’assunzione a tempo indeterminato. Non è facile inserire in un centro commerciale, dove entrano ed escono migliaia di clienti al giorno, una dipendente con sindrome di Asperger che – soprattutto nei primi giorni e di fronte a una nuova esperienza professionale – può manifestare limitate capacità di risolvere i problemi o un’indipendenza non completa e abilità più ridotte a gestire le proprie emozioni. E invece, la giovane si è in poco tempo perfettamente inserita tanto da commentare soddisfatta: “Mi sono trovata subito a mio agio e mi sono sentita accolta”.

Un’altra avventura andata a buon fine per obiettivi che vanno ben al di là del semplice inserimento nel mondo del lavoro di giovani affetti da autismo. A proposito, da Pizzaut a Cassina de’ Pecchi serve davvero fare la fila e prenotare per tempo. Ma ne vale veramente la pena.

Buona domenica.

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