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Salviamo Vallecupola: parte raccolta fondi

di | 2022-11-06T13:22:21+01:00 6-11-2022 6:30|Attualità, Sezione 7|0 Commenti

ROCCASINIBALDA (Rieti) – “Insieme per il Volto Santo di Vallecupola”. Già in passato, su queste colonne, si è parlato della chiesa di Santa Maria della Neve a Vallecupola, frazione di Roccasinibalda (all’interno della Riserva Naturale Monti Navegna Cervia, inserita nel Cammino Naturale dei Parchi, luogo del cuore del Fai), in occasione del rientro per un giorno della croce astile (ancora affidata alla Curia di Rieti). La chiesa è inagibile dopo il terremoto, ma custodisce preziose opere d’arte ed è testimone di secoli di storia. La Biblioteca Angelo Di Mario, diretta dalla giornalista Maria Grazia Di Mario (il 15 ottobre al Castello di Sannicandro di Bari ha ricevuto il Premio Minerva alla Carriera e il titolo onorifico di Accademico ad Honorem), figlia di Angelo (docente, artista, ricercatore, linguista, scrittore, scomparso nel 2013), ha acceso i riflettori sulla chiesa con convegni e pubblicazioni fin dal 2015 soffermandosi sulla necessità di accelerare i lavori, soprattutto di protezione del tetto.

Maria Grazia di Mario

In questi giorni la Biblioteca ha indetto la prima raccolta fondi a scopo benefico, con l’obiettivo di raggiungere gli ottomila euro necessari per il restauro del Volto Santo e delle Storie della Croce, Sibille e Profeti (unici cicli pittorici esistenti nella Sabina, tra i pochi Volti Santi esistenti in Italia, datati 1554, ma potrebbero anche risalire a tempi più remoti). All’iniziativa collabora l’artista ed operatore culturale Gianni Turina, che ha già organizzato con successo eventi di questo tipo, come quello durante l’ultima festa del Peperoncino a Rieti, per restaurare la tela di San Michele Arcangelo, Sant’Antonio e San Francesco d’Assisi (del 1600) a Greccio. Le opere realizzate saranno custodite dalla Biblioteca che organizzerà un’asta. Tutti i donatori saranno pubblicizzati e ringraziati, sia al momento della consegna, che durante l’asta.

“Gli affreschi all’Interno della Chiesa della Madonna della Neve si trovano in uno stato critico a causa di infiltrazioni dal tetto a da una finestra – precisa Maria Grazia di Mario – al di là dei finanziamenti che saranno investiti dalla Diocesi di Rieti, che l’ha inserita tra le chiese con priorità per gli interventi di messa in sicurezza, vogliamo comunque dare un contributo anche noi e tutti i soldi raccolti grazie all’asta saranno devoluti alla Diocesi”. Sono bene accette opere di qualsiasi tematica, di autori locali e non, altre opere potranno essere realizzate ispirandosi al Volto Santo e a scorci del borgo di Vallecupola (bibliotecadimario@libero.it – 3473628200). Anche i residenti sono invitati ad inviare immagini utili ad ispirare gli artisti e a collaborare con la Biblioteca che pubblicherà le opere sul suo profilo Facebook. L’inverno è in arrivo e bisogna affrettarsi, ma i tempi si potrebbero allungare per i noti problemi burocratici.

Dopo quello di Vallecupola, l’altro volto Santo si trova a Manoppello (Siena). Da documenti si risale con certezza alla commissione/dono di Ranuccio Farnese delle Storie della Croce e della Croce di Vallecupola. La chiesa, molto cara ai residenti, anche se ormai pochi e anziani, negli ultimi decenni è stata vittima di furti di opere importanti come quella della Sacra famiglia, riconsegnata al Vescovo Domenico Pompili nel 2020, dei tre Reliquiari restituiti nel 2018, mentre il quadro della Madonna della Neve, lasciato incustodito presso la chiesetta dell’attuale camposanto, è ancora disperso. Questi Beni testimoniano non solo l’importanza di questa Chiesa e di questo luogo, ma anche la mancanza di controllo. Una volta restaurata, potrebbe diventare una risorsa turistica, attraendo visitatori nel piccolo borgo, entrando nel circuito turistico dei Volti Santi in Italia, in raccordo locale con l’Abbazia di San Salvatore Maggiore e con i Comuni di Concerviano, Longone e Rocca Sinibalda.

L’allarme sull’importanza del sito e del suo ciclo pittorico è stato lanciato anche da tecnici, come la restauratrice Micaela Amelio, che già nel 2017 aveva constatato il precario stato di conservazione. “Andrebbe subito messo in sicurezza almeno il tetto, con la sistemazione di una finestra: l’umidità penetra, la pioggia scivola sugli affreschi della storia della Croce, mettendo a rischio un patrimonio mondiale, non solo locale”. Le peculiarità del ciclo pittorico di Vallecupola sono diverse, con la straordinaria coniugazione tra l’iconografia del volto santo e le storie della croce, mai rappresentata prima (normalmente venivano rappresentate singolarmente: o il volto santo o le storie della croce). Il vero volto di Gesù, le storie legate all’esaltazione della croce e le leggende collegate (il Volto Santo è ispirazione diretta di Dio) “sono da sempre simboli forti, cardini che caratterizzano la Chiesa Occidentale e Orientale – precisa Micalea Amelio -. Il ritrovamento della croce ed altri episodi inediti legati alla leggenda del sacro legno, in particolare la sequenza legata al ritrovamento della Croce e del suo trascinamento, con la partecipazione di Santa Elena, sono affrescati in questa chiesa. Innovativa la maniera di realizzare i diversi momenti che si susseguono nella stessa scena, come se l’osservatore fosse lì, in tempo reale. Interessante sarebbe poter studiare l’iconografia di alcuni riquadri non chiari, a causa del degrado che li ha imbiancati formando calcite. Sono sicura che potrebbe rivelare sorprese inattese. Nel risolvere gli episodi all’interno di architetture, create con l’illusione ottica attraverso la pittura, l’artista del ciclo di Vallecupola, rievoca concettualmente la soluzione della cappella Sistina (Vecchio e Nuovo testamento di Michelangelo Buonarroti). La moda dell’inserire nelle scene sacre di carattere religioso figure come i profeti e sibille (i testimoni di ciò che è stato) ricorda molto la scelta michelangiolesca che generò uno stile, una maniera. Le scene trattate in questo caso sono memoria della paleocristianità, manifestano l’origine su cui è basato il Cristianesimo”.

L’importanza del ciclo pittorico è stata sottolineata anche dal Soprintendente di zona Giuseppe Cassio e da Ileana Tozzi, già Direttrice del Museo Diocesano: “L’iconografia del Volto Santo è poco diffusa, ma forse proprio per questo assume nel corso dei secoli una particolare e rara devozione di cui troviamo un esempio a Vallecupola, territorio secolarmente appartenuto all’Abbazia benedettina di San Salvatore Maggiore”.

Francesca Sammarco

Nell’immagine di copertina, la biblioteca di Vallecupola

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