//“Siete sempre la nave più bella del mondo”

“Siete sempre la nave più bella del mondo”

di | 2022-09-11T06:53:30+02:00 11-9-2022 6:55|Punto e Virgola|0 Commenti
Correva l’anno 1962 ed era esattamente il 12 luglio, quindi poco più di 60 anni fa. Nel Mediterraneo centrale l’imponente portaerei statunitense USS Independence incrocia casualmente un’altra nave. Dalla torre del colosso americano, i lampeggianti mandano un messaggio: “Chi siete?”. La risposta arriva attraverso i soliti lampi di luce: “Nave scuola Amerigo Vespucci, Marina Militare Italiana”. La replica è da brividi: “Siete la nave più bella del mondo”.
Una decina di giorni fa, esattamente lo scorso 1 settembre, la scena ripete nel golfo di Taranto. Stavolta David-Tavis Pollard, comandante della portaerei USS George H.W. Bush, fa una domanda esplicita: “Siete lo stesso veliero che nel 1962 incontrò la portaerei Independence?”. Naturalmente, la risposta è affermativa; a questo punto l’ammiraglio è un po’ sorpreso e infatti chiede: “Dopo sessanta anni siete ancora in servizio?”. Il capitano di vascello Massimiliano Siragusa, comandante della Amerigo Vespucci, replica con malcelato orgoglio: “Siamo la più antica nave in servizio nel mondo”. Amerigo Vespucci, after 60 years you’re still the most beautiful ship in the world è il tributo che arriva dai militari a stelle e strisce: “Dopo 60 anni, siete ancora la nave più bella del mondo”.

La Vespucci ad Auckland in Nuova Zelanda

E’ una storia, commovente per certi versi, che rende merito alla grandezza dell’Italia. L’orgoglio della Marina Militare è l’orgoglio di tutti noi quando c’è la possibilità di ammirare quel gioiello di architettura navale che si ferma nei porti di tutta Italia e che veleggia nei mari di tutto il mondo. L’Amerigo Vespucci fu interamente costruita e allestita presso il Regio Cantiere Navale di Castellamare di Stabia; fu progettata dall’ingegner Francesco Rotundi, tenente colonnello del Genio Navale (che si ispirò ad un veliero di fine Settecento); il varo avvenne il 22 febbraio 1931 (madrina la signora Elena Cerio). Fu consegnata alla Regia Marina il 26 maggio 1931 (il primo comandante fu Augusto Radicati di Marmorito) ed entrò in servizio come Nave Scuola il successivo 6 giugno, aggiungendosi alla gemella Cristoforo Colombo (in realtà leggermente più piccola), di tre anni più anziana: nacque così la “Divisione Navi Scuola” al comando dell’ammiraglio Cavagnari. Al rientro dalla prima Campagna di Istruzione, il 15 ottobre 1931 ricevette a Genova la Bandiera di Combattimento. Va aggiunto che, nel 1949, a seguito delle clausole del trattato di pace firmato a Parigi, il Cristoforo Colombo fu ceduto all’Unione Sovietica che, con il nome di Dunay (Danubio) lo impiegò come nave scuola militare dalla base di Odessa in Mar Nero fino al 1959.

Il passaggio nel canale navigabile di Taranto

Dalla sua entrata in servizio la nave (il cui attuale motto è “Non chi comincia ma quel che persevera”) ha svolto ogni anno attività addestrativa (ad eccezione del 1940, a causa degli eventi bellici, e degli anni 1964, 1973 e 1997, per lavori straordinari), principalmente a favore degli allievi dell’Accademia Navale, ma anche degli allievi della Scuola Navale Militare “Francesco Morosini”, degli allievi nocchieri, nonché di giovani facenti parte di associazioni veliche, quali la Lega Navale Italiana, la Sail Training Association – Italia ed anche l’ANMI. Dal punto di vista tecnico-costruttivo l’Amerigo Vespucci è una nave a vela con motore con tre alberi verticali (trinchetto, maestra e mezzana), tutti dotati di pennoni e vele quadre. Complessivamente, la superficie velica è pari a circa 2635 metri quadrati.

All’ancora a Venezia

L’Amerigo Vespucci ha effettuato campagne di istruzione, effettuate per lo più nel periodo primaverile e autunnale, nel Nord Europa, in Mediterraneo, in Atlantico Orientale, in Nord America, in Sud America e due volte nell’ambito dell’unica circumnavigazione del globo, compiuta tra il maggio 2002 ed il settembre 2003, periodo nel quale la nave è stata coinvolta nelle attività connesse con l’edizione della America’s Cup del 2003 in Nuova Zelanda. In occasione delle Olimpiadi di Roma nel 1960, l’Amerigò Vespucci trasportò via mare la fiamma olimpica dal Pireo a Siracusa. La nave è dotata anche di motori per consentire la navigazione anche in caso di mancanza di vento. In totale l’equipaggio è composto da 264 militari, ai quali durante la campagna di istruzione si affiancano gli Allievi (circa 100 l’anno) e il personale di supporto dell’Accademia Navale, raggiungendo quindi circa 400 unità.

Il motto dell’Amerigo Vespucci

Tra i comandanti va menzionato Agostino Straulino, olimpionico di vela, che al comando della nave passò alla leggenda grazie all’uscita a vele spiegate dal porto di Taranto attraverso il canale navigabile, manovra replicata il 22 agosto del 2020 dal capitano di vascello Bacchi ma con rotta inversa. Appartiene al comandante Straulino anche il record di velocità a vela con 14,6 nodi. Inoltre, da ricordare è Ugo Foschini famoso per la risalita e il ritorno a vela nel Tamigi sino a Londra nel 1968.

Le immagini dell’orgoglio della nostra Marina non rendono compiutamente le emozioni suscitate dal vivo. E la fotografia della gigantesca portaerei Usa Bush che rende omaggio all’Amerigo Vespucci (che proprio piccola non è) consente di avere una cognizione precisa di quanto quella nave scuola sia nel cuore di ogni marinaio, oltre che naturalmente in quello di tutti noi.

Buona domenica.

Nell’immagine di copertina, l’incontro tra l’Amerigo Vespucci e la portaerei Usa Bush nel golfo di Taranto

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