MILANO – La matematica è presente nella vita quotidiana più di quanto si potrebbe pensare, molte delle cose che normalmente si fanno nel corso della giornata sarebbero irrealizzabili senza di essa. Eppure proprio la matematica a scuola per molti rappresenta un ostacolo insormontabile. Spesso si è indotti a pensare che essa sia fatta solo di numeri, formule e teoremi, invece ha un potere nascosto, immenso, universale, visibile, che va riconosciuto nella vita di tutti i giorni attraverso la sua conoscenza. Il linguaggio universale della matematica si fonda su simboli visivamente astratti, che assumono un significato ben preciso quando se ne accostano diversi attraverso l’uso di schemi logici oppure componendo teoremi o leggi. Numeri e simboli prendono una forma e racchiudono messaggi visibili a tutti ma comprensibili a pochi, solo a quelli che ne posseggono la chiave di lettura.
La matematica è nascosta perfino nella poesia. L’espressione più elevata del pensiero scientifico e l’espressione dello spirito sembrano trovare un punto d’incontro. Entrambe sono frutto dell’immaginazione: razionale la prima, creativa la seconda. Il matematico utilizza l’immaginazione per mettere alla luce teorie, leggi e formule. Osserva la realtà, la interpreta e servendosi dell’immaginazione, guidata da una rigorosa razionalità, crea forme nuove. A ben vedere però anche gli stessi poeti sono spinti nella stesura dei propri versi, dalla ricerca di spiegazioni che riguardano l’assoluto e l’infinito che li circonda. Si può affermare allora che ciò che accomuna matematici e poeti sia la costante ricerca delle leggi e dei misteri che formano la vita umana. Matematica e poesia, quindi, sorgono e partono da un’aspirazione comune, orientata verso la conoscenza. Entrambe investigano di fatto il dilemma con l’infinito.
Ma la matematica si trova anche in natura, percepibile attraverso la geometria dei frattali, che portano nella vita di tutti i giorni il sapore della matematica più astratta. L’idea è la ripetizione di una figura geometrica all’infinito. Un esempio di struttura frattale è osservabile nei fiocchi di neve in cui la struttura di base viene ripetuta un numero infinito di volte. Galileo Galilei, padre del metodo scientifico, sintetizzava magistralmente il suo pensiero: “Il libro della natura è scritto in lingua matematica ed i suoi caratteri sono triangoli, cerchi ed altre figure geometriche, senza i quali mezzi è impossibile intenderne umanamente parola; senza questi è un aggirarsi vanamente per un oscuro labirinto”.
E di questo pian piano l’uomo si è reso consapevole. I numeri 0, 1, e, i, π costituiscono i fondamenti della matematica e provengono da campi diversi, numeri apparentemente lontani fra loro, inspiegabilmente riuniti in un’unica formula. “L’identità di Eulero era una stella cadente che illuminava le tenebre, era il verso di una poesia inciso in una grotta”. Uno degli elementi che è presente nell’identità di Eulero è proprio la costante matematica “pi greco”, che è anche parte integrante dell’essere umano. Infatti, per esempio, il rapporto tra la distanza che separa l’alluce e l’ombelico e quella tra quest’ultimo e la punta della testa è proprio 3,14. Ma lo si trova pure nella natura, nei cerchi concentrici che si formano quando si lancia un sasso in uno specchio d’acqua, nelle spirali delle conchiglie marine, negli arcobaleni e perfino nella forma dei fiumi.
Albert Einstein, inoltre, affermò che il rapporto tra la lunghezza effettiva di un fiume dalla sorgente alla foce e la lunghezza in linea d’aria è sempre approssimabile al pi greco. Si pensi anche come nel corso della storia il pi greco sia stato fondamentale per gli architetti per costruire archi, cupole e tunnel perfetti e proporzionati. E questo è solo un esempio dell’importanza di un numero. Se poi si pensa, a 0 e 1 si scopre che su questi due numeri si basa tutta l’informatica, di cui oggi non possiamo assolutamente fare a meno. La matematica è dappertutto, nei computer, nei numeri nell’economia domestica, negli investimenti e nelle assicurazioni e perfino nelle tasse. I numeri sono onnipresenti nella quotidianità, in modo molto semplice o a volte in modalità molto complesse come nel caso degli investimenti.
Ma la matematica è anche nei giochi e negli smartphone, divenuti elementi della vita quotidiana di adulti e piccoli e derivati direttamente dai computer; anche i giochi elettronici e i moderni telefoni fanno un abbondante ricorso alla matematica per il loro funzionamento. Ecco quindi che anche quelli che dicono di odiare con tutte le loro forze la matematica di fatto ne fanno uso quotidianamente, magari senza neppure accorgersene. Ma con la matematica “facciamo i conti” in ogni momento. Basti pensare alle bollette della corrente elettrica e del gas per il riscaldamento, ma anche quelle del telefono, che ci arrivano in forma di conteggio e quindi implicano la matematica. Ma anche scegliere l’operatore che consente di risparmiare, implica una comparazione tra numeri e tariffe, cioè un’operazione matematica.
Si può dire, in sintesi, che la matematica è una scienza esistita fin dall’antichità. L’uomo non ha fatto altro che conoscerla, studiarla, capirla e usarla, per “leggere” la natura. Ciò che non bisogna mai dimenticare è che essa ha un potere nascosto difficile da comprendere, tanto affascinante da non poter lasciare nessuno indifferente.
Margherita Bonfilio
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