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Moriondo, l’inventore del caffè espresso

di | 2022-06-15T10:02:48+02:00 12-6-2022 6:15|Personaggi, Sezione 4|0 Commenti

MILANO – Perché non far partire al meglio la giornata, magari con un buon caffè espresso? Tale amatissima bevanda nasce da un’idea di Angelo Moriondo (nato a Torino il 6 giugno 1851), l’inventore e imprenditore italiano che ha realizzato la prima macchina da caffè espresso moderna, brevettata nel maggio 1884 e presentata all’Expo 1884 di Torino. Moriondo apparteneva ad una famiglia di imprenditori (un suo antenato aveva ottenuto dalla corte sabauda la licenza per fabbricare vermouth; mentre il padre, con il fratello Agostino e il cugino Gariglio, fondò la nota fabbrica di cioccolato “Moriondo & Gariglio”).

Il giovane Angelo studiò al Collegio-Convitto di La Motte-Servolex, nei pressi di Chambéry, l’antica capitale dei Savoia, in Francia. Sposò Sinforosa Omegna da cui ebbe quattro figli: Giacomo, Caterina, Margherita ed Antonio. Sulle orme del padre, fu molto impegnato in attività imprenditoriali alberghiere di successo; acquistò a Torino il Grand Hotel Ligure, nella centralissima piazza Carlo Felice, e l’American Bar nella Galleria Nazionale di via Roma. Proprio questa attività alberghiera e di ristorazione fece spuntare l’esigenza, e quindi l’idea, di mettere a punto una macchina per la produzione del “caffè istantaneo” al fine di soddisfare in tempi rapidi, i suoi clienti.

Il caffè espresso prevede la torrefazione e macinazione dei semi di caffè arabico e caffè robusto, preparati secondo un procedimento di percolazione sotto alta pressione di acqua calda. Normalmente, per ottenere un buon espresso da bar, il macina-caffè deve essere dotato di una macina elicoidale centrifuga, l’unica adatta a frantumare i chicchi in fini granuli con dimensione uniforme; il grado di finezza della macinatura va scelto in base alle caratteristiche della macchina, della miscela e alle condizioni ambientali di umidità e temperatura; quando è molto fine si ottiene il caffè da moka.

In occasione dei grandi preparativi per l’Esposizione Generale del 1884 al Parco del Valentino, Angelo Moriondo, animato da spirito imprenditoriale, pensò di ammodernare i suoi esercizi. Era per lui e per le sue aziende un’opportunità da non perdere, un evento da sfruttare, poiché in città si attendeva l’arrivo di centinaia di migliaia di visitatori provenienti da tutta l’Italia e dall’estero. Così brevettò e depositò il 16 maggio 1884 la sua macchina (che poi conobbe successivi e ulteriori perfezionamenti), ottenendo l'”Attestato completivo della privativa industriale rilasciata il 16 maggio 1884 – Vol. 33, n. 256, al signor Moriondo Angelo, a Torino, per un trovato che ha per titolo: Nuovo apparecchio a vapore per la confezione economica ed istantanea dl caffè in bevanda, sistema Moriondo”. Effettivamente, quel marchingegno costituiva per il suo tempo una vera rivoluzione: si trattava di una realizazione davvero all’avanguardia, con la caldaia dotata di tutti i controlli (livello dell’acqua e pressione del vapore) nonché di valvola di sicurezza; era inoltre versatilissima potendo produrre da una a molte tazze di caffè.

Quel che la rendeva però del tutto speciale e nuova era il fatto d’essere munita di maniglia porta-filtro con attacco di fissaggio rapido: questo la rendeva veramente una macchina per caffè espresso, tanto che lo slogan dell’inventore pare fosse questo: “Venite al Ligure, vi daremo il caffè in un minuto”. Angelo Moriondo ricevette per la sua opera d’ingegno, la medaglia di bronzo durante l’EXPO 1884 e la macchina, costruita in collaborazione con il meccanico Martina sotto la direzione dell’inventore, era in rame e bronzo, alta circa un metro e aveva “la forma di campana”. Un giornalista dell’epoca la descriveva così: “Caffettiera degna d’essere presa in seria considerazione è quella esposta in apposito chiosco vicino all’entrata della Galleria dell’Elettricità dall’inventore signor Moriondo, padrone del Caffè Ligure e da lui tenuta in esercizio. È una curiosissima macchina a spostamento con cui si fanno trecento tazze di caffè a vapore in un’ora (proprio a vapore). Si compone di un cilindro o caldaia verticale che contiene 150 litri d’acqua, la quale vien messa in ebollizione da fiammelle di gas sotto il cilindro, e per mezzo del vapore con una complicazione curiosissima di congegni si fanno in pochi minuti 10 tazze di caffè in una volta o una sola tazza, se volete. È la caffettiera portata al suo massimo sviluppo, tanto che il mondo si preoccupa più del caffè che della poesia, più delle caffettiere che dei poeti”.

L’unica défaillance di Moriondo fu tuttavia di non sfruttare industrialmente il suo brevetto avviando una produzione in serie e una commercializzazione su vasta scala, come sarebbe stato logico attendersi. Le sue attività imprenditoriali lo spinsero verso altri obiettivi: la sua macchina venne costruita in un numero limitato di esemplari e venne utilizzata soprattutto nei suoi esercizi pubblici per i quali doveva servire da richiamo. Nonostante tutto anche il motore di ricerca Google ha celebrato con un suo doodle il 171esimo anniversario dalla nascita di Angelo Moriondo, che con la sua geniale macchina del caffè, trovò un sistema per far bollire l’acqua e condurla, attraverso serpentine, fino al contenitore con il caffè. In pratica, si potevano realizzare 10 tazze di caffè ogni due minuti. Un caffè molto rapido e per questo fu definito “espresso”.

Inoltre, la bevanda risultava più concentrata, quindi riusciva a raccogliere più aromi e profumi. Solo Desiderio Pavoni, nei primi anni del ‘900, acquistò i brevetti e avviò la produzione in serie con la sua ditta, riscuotendo un notevole successo. Poi Achille Gaggia lanciò, negli anni ’40, la macchina a leva fondata sull’uso della pressione dell’acqua, anziché del vapore. Tutto ciò non sarebbe stato possibile senza l’intuizione di Angelo Moriondo. Sebbene non abbia commercializzato la macchina del caffè inventata, l’imprenditore continuò ad interessarsene: seguì infatti l’evolversi della tecnologia e della moda in quel settore, apportando ulteriori miglioramenti a quella geniale idea originale, ottenendone un brevetto che è stato considerato quasi una rivendicazione del suo primato nell’aver ideato la vera macchina per caffè espresso.

E così oggi, in tutto il mondo, i numerosissimi amanti del caffè possono sorseggiare una tazzina fumante grazie ad Angelo Moriondo, padrino delle macchine da caffè espresso.

Claudia Gaetani

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