TORINO – Nel mese di maggio si è svolto il progetto educazione alla cittadinanza “Viaggio nella città inclusiva” rivolto alle classi seconde della scuola secondaria dell’Istituto Comprensivo di Via Sidoli di Torino, diretto dalla dirigente scolastica Pia Giuseppina Falcone. Educare attraverso l’esperienza, mettendosi nei panni di chi vive ogni giorno l’handicap a causa di una disabilità acuita da un contesto non sempre inclusivo Le uscite sono state organizzate dai docenti Giuseppa Nocera e Edoardo Pala con l’essenziale collaborazione di Vincenzo Soverino, instancabile promotore di iniziative di solidarietà e vice presidente AISLA. L’obiettivo è stato quello di potenziare gli obiettivi dell’agenda 2030 nei punti 10, “ridurre le disuguaglianze” e 11 “città e comunità sostenibili” attraverso dei compiti di realtà, promossi da uscite nel territorio cittadino.
La realizzazione di questo programma ha avuto lo scopo di sensibilizzare ed educare i ragazzi ad una vera città inclusiva, aiutandoli a riflettere e acquisire consapevolezza e sentimenti empatici verso situazioni vulnerabili, alle donne, ai bambini, alle persone con disabilità e agli anziani. Nelle ore curricolari di Tecnologia sono stati spiegati i concetti di barriere architettoniche, accessibilità, città a misura d’uomo e di bambino, smart city e smart mobility. Attraverso questi prerequisiti i ragazzi delle classi seconde, hanno potuto concretamente vivere le difficoltà di chi vive un disagio fisico e sensoriale, sperimentando realmente con le carrozzine i percorsi cittadini dalla scuola fino in centro.
Durante l’uscita i ragazzi hanno acquisito la consapevolezza delle barriere che ancora oggi impediscono, a chi vive una condizione di disabilità, la possibilità di accedere ai servizi che la città offre. I ragazzi si sono imbattuti in negozi, farmacie, tabacchini dove erano presenti gradini senza una rampa che impedivano l’accesso alle carrozzine. O ancora marciapiedi senza uno scivolo ove erano indicate le strisce pedonali. Gli alunni hanno potuto annotare e fotografare le barriere architettoniche durante il percorso. Al termine del progetto gli alunni acquisiranno consapevolezza sulla reale città inclusiva e svolgeranno un compito di realtà a piccoli gruppi.
L’impegno civico degli studenti, al termine del progetto sarà quello di indirizzare una lettera per invitare il comune a regolare gli ostacoli che sono stati appuntati durante il percorso. Perché l’impegno civico non sia solo vedere ma agire da cittadini consapevoli, responsabili e soprattutto attivi.
Il Premio Cambiare vuole essere una dichiarazione d’amore alla citta di Roma, vogliamo contribuire significativamente al suo miglioramento rendendola sempre piu una citta all’altezza di tutte e tutti, aperta e inclusiva. Crediamo sia importante dare un riconoscimento a tutte le persone che ogni giorno si impegnano sotto diversi punti di vista per creare una societa piu equa, inclusiva e sostenibile”.