Prepariamoci a un avvio d’estate con temperature da caldo record. Proprio in questi giorni sono state comunicate le proiezioni stagionali del centro meteo europeo (ECMWF) che ci presentano il prossimo giugno con alte probabilità di un mese sopra gli standard con effetti diretti anche sull’Italia. Previsioni basate su elementi climatici che ci riportano al giugno del 2003 che segnò l’inizio di una delle estati più bollenti della storia climatica dell’Europa intera.
Analizzando i dati di vent’anni fa, infatti, si può notare come l’estate del 2003 si presentò dopo una primavera assai siccitosa e, almeno nella sua parte finale, anche insolitamente calda. A guardarle bene ci appaiono le stesse condizioni meteorologiche che stiamo vivendo in questi ultimi mesi. A giugno di quell’anno si scatenò la prima vera ondata di caldo estivo, con un terreno già estremamente asciutto e propenso a infiammarsi con estrema facilità: ecco perché quello del 2003 risulta tutt’ora tra i mesi di giugno più caldi di sempre. E di seguito l’estate si trasformò nella più calda degli ultimi secoli.
Detto questo c’è dunque da aspettarsi un mese con la colonnina di mercurio che salirà fino a cifre da record? Le ultime proiezioni del Centro meteo europeo lasciano pochi dubbi e annunciano sin dai primi giorni temperature che potrebbero risultare ben sopra la media climatica, con aumenti di +2/3°C su buona parte dell’Europa centro occidentale, Italia compresa. Tutta colpa dell’anticiclone africano che provoca delle particolari disposizioni di zone di alta e bassa pressione. Considerando l’origine sub-tropicale (interno del deserto del Sahara) delle masse d’aria, oltre al tanto sole ci dobbiamo aspettare un’ulteriore impennata delle temperature, specialmente al centro-sud d’Italia e sulle due Isole maggiori. ciò si tradurrà, verosimilmente, in vere e proprie fiammate di calore, In alcune zone il termometro potrà anche superare i 35 gradi.
Questo, però, non vuol dire che per tutto il mese avremo sole e caldo torrido, l’intero mese trascorrerà all’insegna del sole e di un clima caldo, resta alto, però, il rischio di eventi meteo estremi.
Tanto caldo significa contrasti termici particolarmente esasperati che creano una miscela micidiale per lo sviluppo di imponenti celle temporalesche, alte anche fino a 10/15 chilometri. Fenomeni che possono colpire spesso aree ristrette, ecco perché diventa fondamentale la previsione meteo nel brevissimo periodo (nowcasting) in modo da allertare nel tempo più rapido possibile le zone potenzialmente coinvolte.
I rischi maggiori ci sono dopo un’ondata di caldo nei bassi strati dell’atmosfera dove ristagnano ingenti quantità di umidità e calore. Al primo refolo fresco e instabile in quota (solitamente in discesa dal Nord Europa), i moti convettivi (aria calda che sale) favoriscono la formazione di temporali particolarmente violenti, con elevato rischio di grandinate e in alcuni casi, più rari ma negli ultimi anni più frequenti, anche di tornado. I rischi maggiori sono per le regioni del centro-nord d’Italia.
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