ROMA – L’ultima opera lirica di Vincenzo Bellini, “I Puritani”, rappresentata a Parigi nel Théâtre de la Comédie Italienne nel gennaio 1935, è in questi giorni sul palcoscenico del Costanzi. Ciò, dopo esser stata rappresentata online nello stesso teatro nel gennaio 2021, senza pubblico. Ma oggi il pubblico c’era ed ha giustamente applaudito, ritrovando il suo mondo come un tempo.
“I Puritani” sono l’ultima delle dieci opere composte dal catanese, nella sua breve vita di musicista morto a 34 anni, peraltro amato e apprezzato da pubblico e specialisti come Rossini, che ai suoi funerali volle portarne il feretro. Bellini ebbe comunque l’estrema soddisfazione, alla première de “I Puritani” a Parigi, dell’immenso successo riscosso dall’opera, a pochi mesi dalla morte, per una grave infezione intestinale. Il tema dell’opera è quello dei Puritani di Cromwell in lotta contro gli Stuart, nel Seicento: in seno alla quale si inserisce l’amore corrisposto di Elvira (famoso soprano Jessica Pratt), figlia di Lord Gualtiero Valton, governatore puritano, per Arturo Talbo che parteggia per gli Stuart.
Mentre abito candido e velo nuziale sono pronti per le nozze, Talbo viene a sapere che nella Fortezza in anonimato c’è Enrichetta vedova di Carlo I Stuart, creduta una spia e in pericolo di morte: coprendola col lungo velo della sua sposa, Talbo la aiuta a fuggire, ma viene arrestato come traditore. Elvira per il dolore perde la ragione – il regista Andrea De Rosa sintetizza l’evento facendole indossare una benda! – e Talbo, sfuggito ai nemici, si fa riconoscere da Elvira cantando una canzone cara a entrambi. Intanto i messaggeri diffondono la notizia che Cromwell ha vinto gli Stuart e dona l’amnistia ai vinti: Elvira alla notizia ritrova il senno, e i due possono finalmente sposarsi.
Nei lamenti e sospiri della folle sposa, si raccolgono le emissioni più soavi, anche nei sovracuti, del soprano Jessica Pratt: così come è fresca la voce del tenore John Osborn nel ruolo di Talbo. E mentre Nicola Uliveri si distingue nella impegnativa parte dello zio Lord Giorgio Valton, si fa anche notare Lord Gualtiero Valton per la calda interpretazione di padre. L’intera opera ha fruito della bellissima direzione musicale di Roberto Abbado: la regìa non è stata sempre felice, per le trovate talvolta non in asse con il contesto narrativo – l’eccessiva importanza drammaturgia data al lunghissimo velo nuziale, la fine che fa il candido abito della sposa Elvira dopo la follìa. Il Coro, che tanta parte ha nell’opera, ottimamente guidato dal Maestro Gabbiani, grandeggia nel brano “Suoni la tromba, e intrepido / io pugnerò da forte / bello è affrontar la morte / gridando libertà!”, ricordandoci quello che sta accadendo nella tormentata resistenza del popolo ucraino all’invasore russo.
Paola Pariset
Nell’immagine di copertina, il soprano Jessica Pratt che interpreta Elvira (foto Fabrizio Sansoni)
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