//Jo Nesbø: aggressivo, scorrevole, avvincente

Jo Nesbø: aggressivo, scorrevole, avvincente

di | 2022-04-11T19:43:53+02:00 10-4-2022 7:00|Punto e Virgola|0 Commenti

Leggere è una passione autentica che si coltiva sin da piccoli. Chi scrive l’ha coltivata sin dalle elementari, quando insomma aveva avuto a disposizione i primi rudimenti per mettere insieme qualche parola e per sillabarla. Erano i tempi dei romanzi per ragazzi (Verne e Stevenson i preferiti), poi al liceo qualcosa di più impegnato (Pratolini, Hugo, Levi, Silone…) e all’università, complice la naturale ribellione giovanile, fu il momento di Sartre, Bukowski, Pasolini (meglio scrittore che regista). Una digressione personale per arrivare il più presto possibile al dunque (come insegnano i manuali di giornalismo) perché nella “caccia” ad autori nuovi fra biblioteche e librerie, l’occhio finisce molto casualmente su un libro assai voluminoso: quasi 800 pagine. E che sarà mai? Un trattato di filosofia morale o di fisica quantistica? Il titolo, “Il leopardo”, farebbe pensare a qualcosa legato alle savane o alle foreste africane; il nome dell’autore, Jo Nesbø, non risveglia alcun tipo di sensazione.

La terza di copertina comincia a svelare qualche mistero. Perché Nesbø è un norvegese nato ad Oslo nel 1960 ed è il più importante autore di crime del paese nordico. Ma ciò che colpisce maggiormente è il fatto che, prima di dedicarsi alla scrittura (le ricerche successive consentiranno di verificare che la sua produzione letteraria è più che vasta), ha fatto mille mestieri: broker di borsa, giornalista freelance, giocatore di calcio in serie A con il Molde (squadra con la quale ha vinto anche la competizione nazionale riservata agli Under 19). E poi cantante, compositore, attore; ancora oggi si esibisce regolarmente con la sua band: i Di Derre. Per inciso ha anche una laurea in Economia conseguita presso la Norwegian School of Economics.

E da uno sguardo occasionale attirato solo dalla grandezza del volume, viene fuori un incontro fecondo perché Jo Nesbø è davvero un autore straordinario. E Harry Hole, protagonista di molti suoi romanzi, è un personaggio che conquista. Un poliziotto molto strano: spesso ubriaco, in certi periodi drogato, con un caratteraccio intrattabile, ma tenace e intelligente nelle sue inchieste. E’ un esperto di serial killer e li va a scovare partendo da tracce labili, da particolari insignificanti che sfuggono ai più e che invece si rivelano decisivi per risolvere casi intricatissimi sui quali l’intera polizia di Oslo brancola – come si suol dire – nel buio.

Prosa scorrevole incastonata nei freddissimi contesti nordici, personaggi ben delineati, amicizie (poche) e inimicizie (tante, soprattutto fra i colleghi) che si intrecciano in un plot avvincente e coinvolgente. Harry paga duramente e sulla propria pelle scelte di vita e di lavoro che incidono profondamente il suo carattere, rendendolo ancor più schivo tanto da abbandonare tutto ad un certo punto per nascondersi ad Hong Kong dove (tra oppio, scommesse alle corse dei cavalli e debiti non pagati) finisce nel mirino della Triade cinese, la mafia di quelle parti.

Jo Nesbø ha venduto con i suoi romanzi qualcosa come una decina di milioni di copie in tutto il mondo e ha vinto una valanga di premi in patria e non solo. Insomma una piacevole scoperta che ha permesso di apprezzare e ammirare un autore fecondo e piacevole da seguire, almeno per gli amanti del genere. Ma il consiglio è comunque di leggere un suo libro perché la bella prosa è sempre qualcosa da apprezzare.

Buona domenica.

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