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Ora legale tra storia, dubbi e curiosità

di | 2022-04-01T12:39:31+02:00 3-4-2022 6:10|Attualità, Sezione 3|0 Commenti

PaALERMO – Domenica 27 marzo in Italia e nell’Unione Europea è tornata l’ora legale: le lancette degli orologi sono state spostate un’ora avanti per sfruttare al meglio la luce naturale e risparmiare energia. In Europa l’ora legale vige anche in Svizzera, Norvegia, Città del Vaticano, Principato di Monaco, San Marino, Liechtenstein, Andorra e Regno Unito, paesi fuori dall’Unione.

Al Regno Unito si deve il primo spostamento delle lancette un’ora avanti nell’estate del 1916, quando fu adottato il cosiddetto British Summer Time. In virtù del notevole risparmio energetico che ne derivava, mentre era in corso il primo conflitto mondiale, tale provvedimento venne subito copiato da altri paesi, Italia compresa. L’ora legale in Italia rimase in uso sino al 1920. Utilizzata a singhiozzo durante la Seconda Guerra mondiale, fu poi ripristinata nel 1965 e dal 1966 venne applicata ogni anno per quattro mesi, dall’ultima domenica di maggio all’ultima di settembre. Dal 1980 la durata dell’ora legale fu estesa a sei mesi, anticipandone l’inizio alla prima domenica di aprile, e, nel 1981, all’ultima domenica di marzo. Nel 1996 il nostro Paese si è allineato alle direttive dell’Unione Europea, spostando il ritorno all’ora solare all’ultima domenica di ottobre.

Benjamin Franklin

Nell’età moderna, antesignano dell’ora legale può essere considerato lo scienziato, politico e giornalista statunitense Benjamin Franklin che, nel 1784, pubblicò in un giornale francese un articolo in cui proponeva di risparmiare sulla spesa in candele inducendo le persone ad alzarsi prima, con una serie di misure un po’ particolari: mettere un cannone in ogni via a sparare colpi all’alba per svegliare di botto i dormienti, vietare la circolazione notturna, razionare le candele, tassare le persiane… La prima vera proposta di cambiamento orario pare sia stata fatta comunque nel 1895 da uno studioso neozelandese, che propose uno spostamento in avanti degli orologi di due ore. Idea ripresa poi dal costruttore britannico William Willett e, nel 1916, varata effettivamente nel suo Paese.

Nel 2018, sul sito della Commissione europea si è svolta un’ampia consultazione pubblica sulle disposizioni relative all’ora legale; tra le domande, nel caso di abolizione del cambio orario, veniva posta l’alternativa tra il mantenere sempre l’ora solare o quella legale. La questione, infatti, in base alla direttiva 2000/84/CE, è di competenza dell’Unione Europea, che ha chiesto a ogni Stato di esprimersi in tal senso. L’Italia ha deciso di mantenere l’ora legale; mentre Finlandia, Lituania, Svezia e Estonia – stati vicini al Polo Nord che pertanto non hanno grandi benefici dal cambiamento orario – hanno chiesto all’Unione Europea una revisione delle norme in materia.

Terna, la società responsabile in Italia della gestione dei flussi di energia elettrica sulla rete ad alta tensione, stima periodicamente il risparmio consentito dall’adozione dell’ora legale: tra il 2004 e il 2021 il nostro paese ha risparmiato circa 10, 5 miliardi di KWh, con una minore spesa pari a un miliardo e settecento milioni di euro.

Tutti d’accordo, quindi? No, uno studio di alcuni cardiologi americani afferma che l’ora di sonno persa il giorno dopo l’entrata in vigore dell’orario estivo incrementa del 25% la probabilità di subire un infarto cardiaco; rischio che cala del 21% il giorno in cui l’ora di sonno persa viene recuperata. Altri studi evidenziano un aumento di incidenti ed infortuni sul lavoro nel giorno successivo all’entrata in vigore dell’ora legale.  Inoltre, nei giorni successivi al “cambio dell’ora” (il passaggio da ora solare a legale e viceversa), alcune persone lamentano disturbi dovuti all’alterazione del ciclo sonno-veglia: si tratta comunque di una forma leggera – peraltro avvertita solo da poche persone – dello stesso disturbo sofferto da chi viaggia in aereo tra paesi separati da diversi fusi orari (il cosiddetto jet lag).

C’è poi chi evidenzia che, poiché lo scopo dell’ora legale è quello di consentire un risparmio energetico grazie al minore utilizzo dell’illuminazione elettrica, si otterrebbe un risparmio analogo con l’adozione di un ipotetico stile di vita che abbia orari “centrati” rispetto al mezzogiorno: dormire cioè dalle 20 alle 4 anziché dalle 23 alle 7, perché si sfrutterebbero così interamente le ore di luce. Ovviamente, tali ritmi non possono essere imposti per legge, in un tempo in cui si è abituati alle Notti bianche e a bioritmi da gufi…

Come è gestito il cambio orario nel resto del mondo? In generale, i Paesi della fascia tropicale non adottano l’ora legale, poiché è minima la variazione delle ore di luce nell’arco dell’anno. In Africa l’ora legale è usata pochissimo: in Tunisia viene applicata solo se durante il Ramadan si mantiene l’ora solare, in modo tale che non vengano artificialmente allungate le ore diurne di digiuno prima del tramonto per i fedeli musulmani.

Marvin Schneider

Nell’emisfero australe, con stagioni opposte rispetto all’emisfero boreale, l’ora legale segue un diverso calendario: in Australia è in vigore da ottobre a fine marzo o inizio aprile, mentre il Brasile la adotta dalla terza domenica di ottobre alla terza di febbraio. Da ottobre 2014 in Russia vige sempre l’ora solare.

Negli Stati Uniti d’America si passa all’ora legale generalmente nella seconda domenica di marzo e si ritorna a quella solare nella prima domenica di novembre. Lo stato di New York ha un valente Clock Master: dal 1992 il settantanovenne Marvin Schneider si assicura, rivedendone e oliandone gli ingranaggi, che tutti i vecchi orologi della città segnino l’ora giusta.

Non si può che augurargli buon lavoro per tanti anni a venire. E aspettare con paziente speranza che tanti silenziosi ‘Clock Peace Master’ facciano scoccare nel nostro martoriato pianeta l’ora legale dell’armonia universale.

Maria D’Asaro

 

Già docente e psicopedagogista, dal 2020 giornalista pubblicista. Cura il blog: Mari da solcare
https://maridasolcare.blogspot.com. Ha scritto il libro ‘Una sedia nell’aldilà’ (Diogene Multimedia, Bologna, 2023)

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