E’ nato a Soliera, poi il suo mestiere (è specializzato in criprovalute) lo ha portato all’estero. Ma l’informatica e il mondo digitale lo hanno sempre appassionato. Così, Mattia Franzoni, 23 anni, è tra le circa cento persone che in Italia hanno un microchip grande come un chicco di riso innestato nella mano. E’ il primo esempio di cyborg, l’uomo con innesti elettronici e la sua vita è migliore, anzi, più smart.
A Mattia piace sperimentare nuove cose. Dal punto di vista pratico, usa il microchip per sbloccare lo smarphone e il telefono, basta avvicinare la mano. Poi può caricarci tanti documenti, come se fosse una chiavetta Usb. Il chip arriva via posta già all’interno di una siringa sterilizzata. Dopo basta iniettarselo tra pollice e indice, lì non passano nervi, muscoli o vasi sanguigni, è la collocazione ideale così dicono nei negozi specializzati che applicano percing. Mattia ha fatto questo esperimento e crede che il futuro vada in questa direzione.
Lascia un commento