MENTANA (Roma) – Flavio Rinaudo è morto a soli nove anni, il 9 gennaio del 2015, ma il suo lascito di umanità e amore è presente e dà i suoi frutti da quel giorno. L’associazione di volontariato a lui intitolata, “Il cuore grande di Flavio”, è nata proprio dalla spinta che, con la speranza e la voglia di vivere, il bambino ha dato ai suoi familiari fino all’ultimo giorno. La mamma Milena Soldero in primis e poi la nonna Michela Verducci (rispettivamente presidente e vice dell’associazione), e il papà Roberto dal momento che il bimbo se ne è andato hanno pensato che la terribile esperienza vissuta assistendolo nel calvario delle terapie contro una malattia rara, il Rabdomiosarcoma alveolare, non poteva rimanere fine a se stessa. E così, dato l’addio al piccolo, non hanno perso tempo e oggi, con 45 volontari tra Mentana, dove era nato e risiedeva il bambino, e Roma, si stanno occupando delle famiglie che hanno figli malati oncologici.

Flavio Rinaudo

In questi sette anni l’associazione, iscritta all’albo della Regione Lazio e che si finanzia con donazioni, eventi e il 5 per mille, è riuscita a donare all’Ospedale pediatrico Bambin Gesù 150mila euro per la ricerca scientifica oncologica pediatrica. Di questi, solo nel 2021 sono entrati 24mila euro nonostante la pandemia e la crisi conseguente. Nel tempo sono state inaugurate tre case, a Roma, che vengono messe a disposizione di famiglie le quali, avendo i figli in cura nell’ospedale capitolino, trovano qui non solo un alloggio ma soprattutto supporto psicologico, compagnia, affetto: in sostanza il cuore grande di Flavio che ha ispirato questa iniziativa di amore, solidarietà ma soprattutto di entusiasmo e vitalità.

Milena Verducci

Dal 2017 nelle case di Flavio, tutte inaugurate il 12 aprile che nel 2005 era stata la data della sua nascita, sono passati 25 bambini con le loro famiglie ed è anche nato il fratellino di uno di loro. Dei piccoli assistiti solo tre non ce l’hanno fatta. Nei giorni scorsi sono arrivati due bambini malati con le mamme dall’Ucraina. Qualche grande benefattore ha permesso che si compisse tutto ciò: una casa è stata offerta in comodato d’uso dalle Ferrovie dello Stato, e le altre due da un privato mentre un grosso marchio ha pensato all’arredamento. I 45 volontari fanno il resto dandosi il cambio per portare compagnia, sorrisi e solidarietà a bambini e genitori.

Ma il bello è che tutti ci mettono ciò che possono: a Natale sono stati venduti 400 panettoni ed ora ci sono già le prenotazioni delle colombe di Pasqua mentre gli eventi, gli spettacoli e le cene di beneficienza organizzati per la causa registrano sempre il pieno. “In questi anni di attività non abbiamo mai pensato – dice la vicepresidente Michela Verducci – che Flavio non sia stato tra noi con tutta l’energia che circonda questo progetto ispirato da lui e a lui. Dopo la sua morte – racconta – non abbiamo voluto lasciarci andare ad un dolore che avrebbe ricreato solo se stesso, al contrario abbiamo preferito costruire intorno al suo nome una cosa utile a tanti altri bambini”.

E quindi oggi Flavio è ancora vivo in tutti i piccoli malati che vengono assistiti nelle sue case, nella ricerca scientifica che nel frattempo ha applicato nuovi protocolli per curare, grazie anche al contributo dell’associazione,  la malattia che l’ha portato via. Flavio vive nel nuovo modo di vedere la vita – e anche la morte – che ha lasciato in eredità a chi lo ha conosciuto come quel bimbo bellissimo che era e a chi, oggi, grazie a lui può guardare avanti con più speranza.

Gloria Zarletti

“Il cuore grande di Flavio”

Telefono: 320.6750419 – 347.2314863

Email: ilcuoregrandediflaviomail.com