PALERMO – Trentanove ragazzini dai sei agli undici anni (alcuni con sindrome di down, altri con autismo o con situazioni familiari e vissuti personali difficili e dolorosi), alunni di 7 scuole primarie di Palermo, in primavera hanno fatto lezione in modo diverso: all’aperto, a contatto con la natura, in un maneggio cittadino, con cavalli e cani come “insegnanti”.
L’organizzazione dell’esperienza educativa è stata possibile grazie alla sinergia tra le scuole, il servizio contro la Dispersione scolastica del comune di Palermo e l’Osservatorio “Maredolce”, diretto dal preside Vito Pecoraro, che coordina nella periferia est del territorio cittadino la rete di scuole per la promozione del successo formativo. Operatori sociali e docenti della rete hanno progettato questo particolare momento didattico nella consapevolezza che, per sollecitare la crescita cognitiva e relazionale dei bambini con problemi, bisogna ricorrere a una pluralità di stimoli comunicativi, variando e arricchendo l’ambiente di apprendimento.
Ad aprile e maggio scorso, quindi, per due giorni a settimana, i normali ritmi scolastici di questi ragazzini “speciali” si sono intrecciati con la possibilità di un contatto ravvicinato, diretto e nutriente, con gli animali: prendere contatto con loro, cavalcare e prendersi cura dei cavalli, dando loro il cibo e aiutando gli addetti a pulirli e a mettere in ordine la stalla, giocare con Pepe, cagnolino vivace e affettuoso, è stato per tutti un momento coinvolgente, emozionante, indimenticabile.
Morena, cavalla bianca paziente e docile, si è fatta accarezzare e cavalcare da tutti i ragazzini, alcuni dei quali sono riusciti persino ad andare al trotto e a saltare alcuni ostacoli.
Pepe, Morena e altri animali hanno compiuto un miracolo che talvolta non riescono a fare neppure gli umani: donare ai ragazzi fiducia in se stessi, un sorriso e la gioia di vivere.
Maria D’Asaro
Nella foto di copertina, l’esperienza di ippoterapia con i ragazzi diversi
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