PALERMO – “La bellezza salverà il mondo”, la frase che Dostoevskij mette in bocca al principe Miškin, rischia di essere troppo abusata. Forse salveranno il mondo soprattutto altre virtù: il senso di giustizia, il coraggio e magari anche la bontà, che oggi non è affatto di moda. L’ex presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha istituito nel 2010 per i giovani cittadini italiani (e anche per cittadini stranieri residenti nel nostro Paese, nati in Italia o che abbiano frequentato con profitto le scuole italiane per almeno cinque anni), un Attestato di Onore “Alfiere della Repubblica”, per premiare comportamenti particolarmente virtuosi, mossi dal senso di solidarietà e dall’altruismo, nel campo dello studio, della cultura, della scienza, dell’arte, dello sport, del volontariato.
Il presidente Sergio Mattarella ha consegnato il 13 marzo scorso gli Attestati di Onore “Alfiere della Repubblica” a ventinove ragazzi e ragazze che, con la loro testimonianza, il loro impegno, le loro azioni coraggiose e solidali, si sono distinti come modelli positivi di cittadinanza solidale: tra loro, qualcuno ha aiutato compagni disabili; altri sono volontari della Croce rossa; c’è anche chi ha salvato in mare una persona che stava annegando, chi ha reagito al bullismo diventando esempio per gli altri con la sua coraggiosa determinazione, chi fa volontariato nei quartieri poveri.
Il Capo dello Stato, nel consegnare il riconoscimento, ha sottolineato che “aiutare chi è in difficoltà rende la vita migliore, fa vivere meglio se stessi e la comunità. La solidarietà è infatti l’impalcatura della convivenza”.
Gioventù buona d’Italia, avanti tutta.
Maria D’Asaro
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