di Alessandro Simoncini classe 2^B-Testi e musica spettacolari costituiscono tutti i brani di Willie Peyote, un cantante molto sottovalutato che con la musica racconta della sua vita e delle sue esperienze. Il cantante ha già prodotto diversi brani diventati famosi, che però non gli hanno dato abbastanza visibilità, nonostante già nel 2014 avesse prodotto veri capolavori. Tra il 2011 e il 2012 Willie Peyote ha pubblicato in streaming attraverso SoundCloud una trilogia di EP intitolata Manuale del giovane nichilista, che già dal titolo suggerisce la sua visione del mondo e il suo modo di comunicarlo ai suoi ascoltatori, condensato in un provocatorio mix di cinismo, autoironia e denuncia sociale. I dischi si rivelano presto innovativi poiché presentano sonorità che spaziano ben al di fuori dell’ambito hip hop classico. Nel 2014 produce altri veri capolavori. A colpirmi maggiormente è stato il brano “Io non sono razzista ma…” che racconta la situazione degli immigrati in Italia e smentisce molti pregiudizi su di essi. L’ultimo suo brano prodotto è “Mai Dire Mai (La Locura)” presentato a Sanremo 2021 classificandosi sesto ma vincendo il Premio della Critica che racconta l’ultimo anno vissuto come una sitcom da cui noi dobbiamo scegliere i personaggi. Il brano personalmente mi è piaciuto molto, mi ha stupito il metodo del cantante di raccontare l’ultimo anno di come ormai ci si sia abituati a mettere al primo posto il mero intrattenimento, anche durante una pandemia. Lo si può intuire anche dal primo verso della canzone: «Questa è l’Italia del futuro, un paese di musichette mentre fuori c’è la morte». C’è anche un tono di polemica sull’riapertura degli stadi per permettere alle squadre di poter giocare, ma non ai teatri, cinema e altri luoghi dello spettacolo per consentire ai performer di esibirsi.
Molti suoi brani sono stati prodotti da Frank Sativa, che ha fatto veramente un bel lavoro!!