Nel 1944 è stato scritto da Rudolf Vrba e Alfred Wetzler il primo documento in assoluto sui campi di concentramento nazisti.
Nel 1942 Roosberg, un giovane ebreo slovacco di 18 anni, nato a Budapest, fu arrestato e deportato ad Auschwitz: gli venne assegnato il ruolo di raccolta dei “dati personali” degli altri prigionieri.
Al campo di sterminio il giovane polacco assistette alle atroci uccisioni di uomini e donne, ragazzi e ragazze, bambini e bambine innocenti, così decise di scrivere in segreto un rapporto dettagliato in cui riportò le statistiche relative ai morti e alla loro nazionalità. Dal 1944 iniziò a lavorare con un altro prigioniero polacco, Alfred Wetzlerz, ad un piano di fuga.
Per ingannare le guardie, i due si nascosero all’interno del campo per tre giorni e, dopo questo tempo, evasero la notte del 10 aprile. Dopo tre settimane riuscirono a tornare in Polonia e la mattina del 21 aprile attraversarono la frontiera dirigendosi in Cecoslovacchia. Quattro giorni dopo s’incontrano a Zilina, presso il consiglio ebraico slovacco. Vrba illustrò le statistiche che aveva raccolto, mostrò i suoi disegni; successivamente i due giovani scrissero le loro memorie separatamente. Dalle loro relazioni nacque il rapporto: il primo documento sull’esistenza della Shoah.
Il rapporto contiene la nazionalità dei prigionieri e l’indicazione della loro triste fine. Alcuni furono gasati all’arrivo, altri furono impiegati nei lavori forzati, fatti morire di stenti o di malattie.
Nel 1963 Roosberg pubblicò un libro di memorie intitolato “I cannot forgive”, in cui ricostruì tutta la sua esperienza di deportato.
Fonte: Wikipedia
Ricerca e sintesi di Alice Netti, 3^D