Far avviare le lezioni un po’ più tardi per adattarsi all’orologio biologico degli studenti sembra dare risultati positivi: una mezz’ora abbondante di sonno in più favorisce maggiore concentrazione e determina meno assenze.
La sveglia per gli adolescenti spesso suona troppo presto e non sempre rispetta i loro ritmi circadiani, cioè la loro esigenza di riposare un certo numero di ore; inoltre, questi ritmi cambiano soprattutto durante la pubertà: si ha sonno più tardi e si fa fatica a svegliarsi al mattino, proprio quando si dovrebbe essere più attenti. Da tempo si parla (soprattutto negli USA e nel Regno Unito) sull’opportunità di iniziare le lezioni un po’ più tardi, per adeguarsi alle esigenze fisiologiche dei ragazzi. La ricerca pubblicata su Science Advances, ha seguito i ragazzi di due scuole di Seattle, una città dove dal 2016, per gli studenti che in Italia definiremmo di medie e superiori il suono della campanella è stato spostato in avanti di 55 minuti. Gli alunni che hanno visto spostare l’avvio delle lezioni dalle 7:50 alle 8:45, e che sono stati seguiti con sleep tracker da polso, un dispositivo innovativo per valutare la qualità del sonno, hanno dormito in media 34 minuti in più a notte, senza cambiare le loro abitudini. Sono passati dal riposare 6 ore e 50 minuti a 7 ore e 24 minuti: meno delle 8 ore e 10 raccomandate per i teenager, ma comunque un importante passo in avanti. L’attenzione in classe è migliorata e i voti sono saliti mediamente del 4,5% (anche se i ricercatori non vogliono sbilanciarsi e evitano di collegare direttamente questo miglioramento con la durata del sonno). Anche se dal punto di vista organizzativo, spostare in avanti l’orario di inizio delle lezioni non è semplice come sembra, lo studio suggerisce che per la salute degli adolescenti potrebbe essere una scelta positiva. Isabella Luigi- Mosca Francesco 1^HVoti più alti e meno assenze se le lezioni iniziano più tardi
di LA GAZZETTA DELLE MEDIE - SAN SEVERO (FG)|
2020-02-12T18:22:02+01:00
12-2-2020 18:22|Alboscuole|0 Commenti