di Chiara D’Angelo e Francesco De Leo – Il 27 marzo, le classi prime della scuola media di Fossacesia, accompagnate da alcuni professori, hanno visitato il museo etnografico di Bomba. La professoressa di tecnologia ha organizzato quest’uscita didattica per far vedere a noi alunni gli strumenti di una volta. Tre guide ci hanno accompagnato nel museo che è organizzato in settori. Il museo ricostruisce in maniera molto fedele diverse ambientazioni riguardanti la vita quotidiana nel passato. Inizialmente abbiamo visto foto della transumanza, degli strumenti agrari, dei metodi che dalla coltivazione del grano arrivano alla preparazione del pane. Il settore successivo rappresenta la stalla con all’interno la mangiatoia, il letamaio, la sella e un nido fatto di legno e paglia. Ci siamo soffermati ad osservare il repertorio della scuola e dei giochi. I giocattoli erano fatti tutti di legno e lana: bambole di stoffa con le culle, fucili, tamburelli, palle e flauti. Il gioco della “liffa” è costituito da due bastoni usati per vedere fin dove riuscivi a lanciarli. Le scuole erano molto diverse dalle nostre: i banchi per due erano attaccati alle sedie, per scrivere si usava l’inchiostro e il pennino, i libri e i quaderni erano molto piccoli e le cartelle erano fatte di cartone, la lavagna era molto simile alla nostra. Continuando la visita abbiamo visto delle vetrine, nella prima c’erano la macchina per scrivere e i telefoni, nella seconda l’abbigliamento di un tempo con abiti originari delle feste e nella terza alcuni oggetti che si usavano nel tempo libero. Abbiamo trovato molto interessante la ricostruzione delle stanze. In una c’erano il telaio e gli arnesi per la lavorazione delle stoffe, nelle altre la stanza da letto e la cucina. Ci ha colpito la culla perché aveva una sorta di zanzariera utile per proteggere il bambino, un bastone che serviva per sistemare le foglie all’interno del materasso quando si spostavano e il vaso della notte. La cucina era molto diversa dalla nostra, per cucinare usavano il cammino e la “fornacella”; c’era anche un piatto rotto ma riparato per essere riutilizzato. Il museo è interessante e ci ha permesso di riflettere sulla vita dell’uomo nel passato senza tutte le comodità moderne.