Il termine biodiversità comprende la varietà e variabilità degli organismi viventi e dei sistemi ecologici in cui essi vivono. È la somma di tutte le forme di vita. La biodiversità si misura con il numero di specie presenti in un ecosistema, ma anche valutando la varietà genetica all’interno di una popolazione di ogni specie e anche tramite la distribuzione delle specie stesse nei diversi ambienti di un ecosistema. Questo straordinario mosaico è ciò che rende il nostro pianeta un luogo unico e adatto alla nostra stessa esistenza. La biodiversità si può dividere in livelli e tipi. I livelli di biodiversità si possono classificare in base alla ricchezza di specie, ossia al numero totale, all’equitabilità di specie, cioè il grado di omogeneità col quale gli individui sono distribuiti nelle varie specie che compongono una comunità, e alla dominanza di specie, ossia quanto abbondante è la specie. Esistono diversi tipi di biodiversità classificabili in: animale, quando la natura è riuscita, nel corso degli anni, a sviluppare una varietà genetica incredibilmente vasta, vegetale, marina e terrestre. La biodiversità è quindi importante perché ci assicura aria pulita, acqua potabile, terreni di buona qualità e impollinazione delle coltivazioni. Ci aiuta a contrastare il cambiamento climatico, ad adattarci ad esso e riduce l’impatto di pericoli naturali. Purtroppo vi sono tante minacce che mettono in pericolo la biodiversità come l’inquinamento, il sovra pascolo, l’agricoltura intensiva, gli incendi e il bracconaggio. L’Italia è il primo paese al mondo per biodiversità, grazie alla straordinaria e varia geologia, alla conformazione geografica, alle diversità climatiche ed alle diverse tipologie ambientali che vanno dagli habitat semi-desertici del sud a quelli alpini del nord. Questa importante ricchezza va protetta, poiché vi sono specie endemiche che sono a rischio di estinzione tra cui due sarde: l’Astralago marittimo, esclusivo dell’isola di San Pietro e l’Eufrasia, tipica del massiccio sardo. Inoltre vi sono alcune specie che si possono osservare solamente in Italia come la Salamandrina dagli occhiali (Salamandrina terdigitata), piccolo anfibio diffuso nell’Italia peninsulare, dalla Liguria alla Calabria, caratterizzato da una macchia giallastra situata tra gli occhi che ricorda un paio di occhiali. L’ Orso marsicano (Ursus arctos marsicanus), splendido mammifero divenuto il simbolo del parco d’Abruzzo, che è una sottospecie differenziata geneticamente dagli orsi delle Alpi. Si tratta di un endemismo esclusivo dell’Italia centrale e la popolazione stimata è di cinquanta esemplari. L’ Abete dei Nèbrodi (Abies nebrodensis), pianta simbolo della Sicilia, per molti anni ritenuta una specie originatasi dall’abete bianco, in seguito al lungo isolamento in cui si sarebbe venuta a trovare la popolazione originale durante le fasi interglaciali. Oggi invece viene considerata una specie a sé presente in Sicilia sin dal Terziario, ancor prima dell’arrivo dell’abete bianco che si fa risalire all’ultima glaciazione. Sono 1.371 le piante che crescono spontaneamente solo in Italia. L’ Apollo di Sicilia (Parnassius apollo siciliae), un lepidottero diurno appartenente alla famiglia Papilionidae. Le farfalle e falene endemiche dell’Italia comprendono quasi duecento specie, tra queste c’è l’Apollo di Sicilia, rara sottospecie della più comune farfalla, Apollo che vive esclusivamente su alcune delle più alte vette delle Madonie.