Anche quest’anno, come lo scorso, non trascorreremo la Pasqua e le vacanze pasquali come gli anni precedenti. Domenica 4 Aprile e Lunedì in Albis non avremo la possibilità di passarli con i nostri cari e i nostri amici. Purtroppo non avremo l’occasione di trascorrere questi giorni come abbiamo sempre fatto. Tutto ciò è dovuto al prolungarsi di questa brutta situazione che la nostra Nazione e il resto del mondo sta affrontando, la pandemia del Covid-19. L’Italia intera, già da molto tempo a questa parte è divisa in colori, a ogni regione in base al numero di contagiati è stato assegnato un colore. E’ una situazione assurda, dopo più di un anno trovarsi ancora in queste condizioni, ancora distanziamenti, ancora mascherine, e ancora divieti di spostamento se non per validi motivi. Tutto ciò è dovuto all’irresponsabilità di tante persone e anche a provvedimenti politici confusionali e alla litigiosità dei vari partiti. Per noi italiani sarà sicuramente molto difficile adattarci e vivere le nostre tradizioni come quelle di preparare grandi tavolate con molte portate con tutta la famiglia o scartare con loro le uova di Pasqua (accumulate durante la Quaresima), o condividere quel senso di allegria che tanto ci accompagnava quando raccontavamo qualcosa per divertimento, mentre gustavamo il delizioso agnello che rappresenta un simbolo di rinascita.
A poco a poco ci è stato sottratto quello che ritenevamo importante e adesso viviamo nell’incertezza di poter fare o non fare qualcosa, come se fossimo delle marionette da muovere.
Alcune città non potranno rinnovare le loro usanze: a Firenze non verrà celebrato lo scoppio del carro (chiamato Brindellone) che consiste nell’accendere con il fuoco un razzo a forma di colomba che fa scoppiare in cielo i suoi fuochi colorati; anche Roma dovrà rinunciare alla sua Via Crucis con il Papa davanti al maestoso ed affascinante Colosseo e la Sicilia, considerata la più ricca di tradizioni, rimanderà il suo Ballo dei Diavoli Prizzi di Palermo (due persone mascherate da diavoli con l’obiettivo di importunare i passanti ma verranno poi sconfitte dagli angeli).
Insomma, tutti nel nostro piccolo rinunciamo a qualcosa, ma forse avremo la fortuna di consolarci con le colombe pasquali, con tanto zucchero e mandorle.
Anche in questa occasione cercheremo di essere responsabili, rinunciare alle nostre esigenze e bisogni, con lo scopo di cercare di ridurre il numero di contagiati e non avere più le regioni colorate, come le uova pasquali.
Ci limiteremo ad aspirare i profumi leggeri della primavera e della percezione di rinascita suscitata dalla Pasqua dalle mura di casa nostra, mentre quel senso di angoscia pervade in noi nel momento in cui osserveremo uno stormo di uccelli volare liberi nel cielo colorato di un azzurro cobalto e desidereremo di essere come loro, liberi. Perché è di questo che siamo stati privati e che tanto ci manca. Ma nonostante ciò, il sapere di avere al nostro fianco i nostri familiari e, virtualmente gli amici, ci darà la consapevolezza di non essere soli e che il prossimo anno potremmo prendere al pieno il così detto motto “Natale con i tuoi e Pasqua con chi vuoi“.
FILOMENA LEPORE (4^B Tur.)
DOMENICO IODICE (5^C)