di Margherita Bigarello Calsse 1^ A. – Eccoci all’inizio di un nuovo capitolo dove un nuovo personaggio infittirà il mistero che farà cadere il muro tra il nostro mondo e l’abisso del caos!
Vidi lo specchio sporco di sangue…..poi notai una strana figura che sembrava avvicinarsi; un minuto prima era vicinissima ma quello dopo era lontana e indistinguibile; poi all’improvviso semplicemente….spari lasciando però uno strano alone nerastro nello specchio.
Il mio primo pensiero fu quello di rompere quell’oggetto con un enorme martello, poi mi venne in mente dove lo avevo già visto: nel “Petrademone il libro delle porte” sembrava il magro nella sua descrizione tetra dagli arti lunghi e che veniva guidato da tanti strani insetti. “WoW certe volte leggere i fantasy serve” pensai, ringraziando la nonna.
Beh quella settimana passò in fretta tra compiti, cene tristi e notti insonni. Arrivò così il tanto atteso sabato. La mattina mi svegliai deciso a mettere tutto il possibile per risolvere misteri nello zaino, lo appesantii molto ma almeno avevo portato tutto: microscopio, la saga di Perademone, il mio kit chimico portatile, qualche provetta, lo specchio, la valigetta pronto soccorso, e molto altro.
Dormii per tutto il viaggio. Al mio risveglio non avrei saputo dire dove fossi o come ci fossi arrivato, tuttavia la zia mi disse che eravamo arrivati a casa sua, non so dirvi se ho avuto più paura in quel m omento ho quando avevo visto il film IT.
Il mio sangue si gelò nelle vene provai soltanto una cosa……… terrore puro. La casa di mia zia era agghiacciante, muri di pietra nera e alberi vuoti, “notevole per una che non riesce neanche a guardare uno scheletro di plastica senza vomitare” commentai. Mi sentii trapassato da un occhiata gelida…. Fufi... il “cane”di mia cugina (si, perchè mia zia vive con sua figlia) comunque QUEL COSO MI ODIA!!!! – l’ ultima volta mi ha strappato mezzo asciugamano – chiesi alla zia se Iris fosse in casa…. mi rispose, con un caldo sorriso, di si per poi tirare fuori dalla borsa un paio di vecchie e annerite chiavi.
Si diresse verso il portone dove infilò le chiavi fece un paio di giri e poi lo apì con una leggera pressione della mano. Mi chiamò ed io le risposi con un cenno del capo e dopo ci avventurammo insieme nello stretto e nero atrio di casa. Iris sbucò fuori da uno dei tanti corridoi della villa. Iris è proprio il nome che si addice perfettamente alla sua persona. Comunque mi stampò un bacio in fronte e mi disse che mi avrebbe aiutato a disfare le valige. (Iris ha 20 anni e si comporta come da mamma nei miei confronti). Finimmo verso sera e dopo le mie lamentele sulla cena ci sedemmo a tavola e finalmente dopo due settimane mangiai qualcosa che non fosse surgelato…