di Daniel (classe 2^B) –
Era una sera di agosto, nella città di Jesolo, una mamma con i suoi due figli era andata a passeggiare lungo il mare e, tornando a casa, essi vennero travolti da un pirata della strada che continuando la corsa li trascinò per chilometri e chilometri. Così morirono.
A notte fonda il padre, siccome i tre non tornavano, decise di andare a cercarli nei luoghi dove solitamente andavano a camminare.
Ovviamente essendo stati trascinati dal pirata, il padre non li trovò, così pensò che avessero cambiato tappe della loro passeggiata e tornò a casa.
Lì, dopo, un po’ prese sonno. La mattina seguente si svegliò con una fame bestiale. Arrivato in cucina vide la moglie e i figli che preparavano la colazione.
Quando fu pronta si sedettero tutti e iniziarono a mangiare ma… quando la moglie iniziò a sorseggiare il caffè, si vedeva scendere il liquido scuro dalla nuca della donna e gocciolare sul pavimento. Alla vista di questo orribile fatto l’uomo svenne. Sbattè la testa sul tavolo e ruppe la tazza di latte macchiato e con una scheggia si procurò una grave ferita alla testa.
Un passante sentì questo rumore, entrò in giardino e dalla finestre vide l’uomo che sanguinava: così chiamò subito l’ambulanza che lo portò in ospedale. La sera stessa, nella stanza dove era ricoverato il padre, apparve una luce fortissima da cui uscirono tre sagome luminescenti, una più alta e le altre due più basse. Con una voce angelica pronunciarono: “Non è ancora arrivata la tua ora.”. Quando sparì la luce la ferita alla testa dell’uomo si richiuse in pochi secondi, l’uomo aprì di scatto gli occhi e si alzò. Nessuna cicatrice: l’uomo era sano come un pesce.