di Myrhiam Perfetto – 4^B –
| Il mio nome è Myrhiam Perfetto e frequento la classe 4^B del Liceo scientifico N.O. di Sessa Aurunca e sono tornata dalla mia esperienza di Intercultura il 26 gennaio 2024. |
| Infatti quest’anno anch’io ho avuto la possibilità di passare il primo quadrimestre all’estero e scoprire una cultura diversa dalla nostra, anche dal punto di vista scolastico. |
| La scuola che mi ha accolto, l’Instituto Superior de Mùsica ”Prof. Carmelo Horlando De Biasi” si trova nella città di Corrientes, in Argentina, dove sono arrivata il 25 agosto 2023. |
| C’erano molte differenze rispetto alla mia scuola italiana, in particolare perché era un istituto di musica; seguivo corsi mattina e pomeriggio ma nonostante questo mi sono trovata benissimo, sia con i compagni di classe sia con i professori. |
| La mattina le lezioni iniziavano alle 7:40 e terminavano alle 12:40, a quell’ora avevamo la possibilità di lasciare l’istituto per tornare a casa e poi ci recavamo di nuovo a scuola alle 14 per rimanere fino alle 17:40. La mattina eravamo nella nostra solita classe e il pomeriggio, in base ai corsi, si cambiava classe. |
| I professori in Argentina, come anche i ragazzi, sono stati molto accoglienti nei miei confronti e c’era un rapporto molto confidenziale tra studenti e professori. |
| Dopo quasi sei mesi è stato molto bello tornare in Italia e rivedere la mia famiglia e i miei amici. I miei compagni e i professori, con grande sollecitudine, mi stanno aiutando a recuperare gli argomenti affrontati durante il primo quadrimestre, che nella scuola di Corrientes non erano previsti. |
| Come sappiamo l’Intercultura in Italia nacque negli anni successivi alla II Guerra Mondiale, per iniziativa di un gruppo di volontari che avevano vissuto esperienze interculturali all’estero, apprezzandone il potenziale educativo e la carica innovativa rispetto ai programmi scolastici tradizionali.
A livello internazionale le origini dell’Associazione risalgono al 1915, quando in Francia, un gruppo di giovani volontari diede vita ad un’organizzazione umanitaria denominata American Field Service (AFS). |
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