La violenza sulle donne è un gravissimo problema che affligge la società odierna; infatti ancora oggi caratterizza la vita di fin troppe figure femminili, sin dalla tenera età. Un fenomeno così preoccupante fa parte della vita quotidiana anche dei Paesi che consideriamo più sviluppati, non risparmiandone neanche uno: i dati ci comunicano che ben il 18% delle donne, tra i 15 e i 49 anni, impegnate in una relazione dichiara di aver subito atti di violenza da parte del compagno, del fidanzato o del marito. Dunque ogni anno vengono uccise, maltrattate e violentate moltissime donne. Spesso le vittime non avendo il coraggio di parlare e di denunciare lasciano che l’aggressore continui a comportarsi in maniera violenta, continuando a soffrire. Così facendo le donne non ottengono e non otterranno mai aiuto e giustizia. |
Per sensibilizzare l’intera popolazione mondiale su questo delicato argomento e per spingere le vittime ad esporsi, dal 1999 l’Onu ha stabilito la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, celebrata il 25 novembre di ogni anno. Durante questa giornata vengono organizzate delle attività per espandere la conoscenza della problematica all’opinione pubblica; questo tema è trattato molto anche nelle scuole per permettere a giovani e giovanissimi di conoscere la brutale realtà: sia per evitare ulteriori tragedie, sia per insegnare a bambine e ragazze come reagire. |
Penso che questo sia un ottimo metodo per alleviare il fenomeno, poiché distribuendo le conoscenze tra le nuove generazioni potremmo ottenere qualche possibilità in più di diminuire i femminicidi. |
Puntualmente i femminicidi avvengono in un ambito familiare: ogni giorno accendendo il televisore o semplicemente scorrendo sui social, ascoltiamo notizie di padri, nonni e zii che fanno del male a figlie e nipoti, sangue dello stesso sangue. Sentiamo anche frequentemente parlare, nelle culture diverse dalla nostra, di spose-bambine, una grave forma di abuso, dove delle piccole donne sono costrette a sposare sconosciuti solamente per denaro. Un caso ancora più diffuso è quello di violenza da parte di mariti, fidanzati o addirittura ex. L’uomo di solito fa della compagna un oggetto, trattandola come qualcosa che gli appartiene e ciò non può essere considerato amore, perché l’amore non uccide. Il sentimento si trasforma bruscamente in qualcosa di orribile, infatti nella relazione non esistono più affetto, dolci parole e gesti d’amore, ma odio, insulti, schiaffi e ossessione. |
Martina Composto – 1^C –