di Alice Prato–
Mi sveglio, controvoglia. Mi alzo e, mentre faccio colazione, sento al TG una notizia sconvolgente: l’Ucraina è stata invasa dalla Russia.
All’inizio non capisco, poi mi sciacquo il viso e mi sveglio definitivamente. Ora ricordo: i russi minacciavano di entrare in Ucraina e alla fine l’hanno fatto davvero! Ci rassicuravano: “non accadrà” , eppure eccoci qui, a guardare immagini strazianti di palazzi a fuoco e soldati che si mischiano fra i molti cittadini ucraini confusi.
A scuola non se ne parlava ancora e io ero molto pensierosa.
Nei giorni seguenti guardavo i tg senza sosta e di notte non chiudevo occhio.
Alcune settimane dopo abbiamo iniziato a parlarne anche con i professori e, successivamente, sono iniziate le prime manifestazioni di strada per la pace.
Il barlume di speranza, inizialmente acceso dalle trattative, è stato stroncato ad ottobre quando Putin dichiara addirittura di voler sganciare una bomba nucleare.
È impossibile anche solo immaginare per noi giovani che il nostro futuro possa essere nelle mani di così pochi uomini che hanno il potere di cambiare le sorti di miliardi di persone, in quanto? 1, 2 secondi?
I bambini non dovrebbero temere per le mine inesplose che li circondano, non dovrebbero vedere le persone morire davanti a loro, essere costretti a dire addio ai propri padri o avere paura di uscire da casa.
Noi bambini, in qualunque parte del mondo, dovremmo divertirci, essere spensierati, andare a scuola e magari, sì, anche scatenarci e fare baldoria, senza preoccuparci di cosa si mangerà la sera e se si mangerà.
Noi dovremmo essere bambini!