di Noemi Lamia – Il giorno 14 febbraio tutte le classi dell’istituto “Rosina Salvo” si sono recate al cinema per la visione di un interessante film documentario, “Io, Leonardo”.
“Io, Leonardo” è un film introspettivo sempre alla scoperta di un grandissimo genio; Jesus Garces Lombrert sceglie, infatti, di raccontare Leonardo Da Vinci, il grande pensatore, studioso, matematico, scienziato, fisico e artista, come un uomo fuori dal suo tempo, in occasione del 500′ anniversario dalla sua morte.
Il film “Io, Leonardo” vuole mostrare allo spettatore l’uomo che c’era dietro al genio, l’ambizione e i tormenti dietro la figura dell’artista, l’essere complicato, misterioso, sempre analizzato da persone qualificate.
È possibile che il suo essere genio abbia sempre oscurato il suo Io, la sua mente, la sua sensibilità e tutte le caratteriste interiori dell’ uomo.
“Lavorare in fretta senza dedizione non fa altro che essere irrispettosi verso coloro che hanno fatto le cose”dice Leonardo, che è una delle frasi più celebri da lui pronunciate nel film, che riesce a rappresentare l’artista per quello che è, senza veli né ombre, ma solo un uomo che sapeva di non sapere come avrebbe detto Socrate;ed è per questo che cerca di colmare tutte le sue lacune, ispezionando e analizzando tutto. Il film si focalizza in particolare sul Da Vinci pittore,interpretato egregiamente da Luca Argentero e con la voce narrante di Francesco Pannofino. Una particolarità che risalta immediatamente alla visione del film è la continua ricerca di conoscenza sottolineata dalla stessa frase di Da Vinci “io so tanto, ma non troppo”. A volte mi domando dove saremmo se non avessimo avuto geni come lui. Si! Perché lui non era una persona comune, ma lui era un Artista a 360°,ed è proprio lui che dobbiamo ringraziare, per ciò che siamo diventati oggi. Spesso molte persone non si rendono conto di quante cose che ci circondano ancora non conosciamo, perciò bisogna prendere più consapevolezza della realtà, per poter capire, studiare ed interpretare anche le varie piccolezze che la realtà presenta, al fine di “assorbire” sempre di più contemplandola con quello stesso occhio “finestra dell’anima, che abbraccia la bellezza di tutto il mondo e conduce l’uomo in ogni luogo”.
Redatto in collaborazione con Sabrina Lamia.