Cari lettori, rieccoci tutti qui per la terza parte del mio racconto.
Oggi, sono pronta a guidarvi in un mondo che forse solo pochi di voi hanno visto.
Allora, se con la mente torno in dietro nel passato, ricordo che era il 22 luglio. Era il mio onomastico, e i miei genitori mi avevano concesso di poter scegliere che luogo avremmo dovuto visitare quel giorno. Io avevo la risposta pronta già da molto tempo: cioè, le Grotte di Frasassi!!!
Arrivato il grande giorno, eravamo tutti pronti a partire per un altro imperdibile viaggio.
Per entrare siamo passati attraverso un tunnel e, poco dopo, in noi si risvegliata la più grande meraviglia: eravamo davanti ad uno spettacolo magnifico, le meravigliose Grotte di Frasassi.
Per prima cosa la guida che era con noi, ci ha spiegato come hanno scovato la grotte.
Allora, il 25 settembre del 1971 un gruppo Speleologico stava facendo una passeggiatina in montagna, quando ad un certo punto ha avvertito dell’aria uscire da una cavità.
Il giorno dopo il gruppo Speleologico ritornò in quel luogo e, attrezzato, decise di esplorare la cavità e vedere di che cosa si trattava.
Una volta trovata, si calarono giù con una corda molto lunga. Ma, con loro grande sorpresa, l’altezza era più di quanto loro immaginassero, cioè: forse anche un po’ più di 300 metri.
Una volta arrivati, scoprirono di essere ufficialmente i primi a scoprire il magico mondo delle Grotte di Frasassi.
Poi, la guida, ci ha portato verso una stalagmite che era davvero stupefacente, perché sembrava fatta di fango, di crema… lascio a voi tutta l’immaginazione.
(Io la chiamo il gigante di crema).
In seguito ci ha accompagnato verso un’altra stalagmite, che a noi sembrava vicinissima, ma invece era distante 90 metri!
La stalagmite per noi era piccola ma in realtà era alta ben 2 metri! (Per voi, forse, non è niente 2 metri, ma se invece l’ aveste vista di persona vi sareste stupiti molto anche voi).
Dopo aver camminato per un po’ la guida ha preso dalla sua tasca una torcia e ha fatto notare che se lei la puntava su alcune stalattiti o stalagmiti l’ombra che si proiettava sulla parete assomigliava molto ad una strega: come sempre aveva il suo brutto naso adunco e raggrinzito e il solito tuppo.
Quell’ombra veniva da una stalagmite lì vicino che assomigliava proprio ad una strega!!!
Successivamente la guida ci ha di nuovo fatto notare che altre stalagmiti assomigliavano a personaggi molto conosciuti: come, per esempio, quella che assomigliava a Babbo natale o i 3 magi con le pecorelle.
Poco dopo, la guida si è fermata di nuovo e, indicando alcune stalattiti tutti ci siamo accorti che erano bellissime ma allo stesso tempo anche un po’ strane.
Subito, la guida ci ha detto che loro le chiamavano “cascate del Niagara.”
Infatti, lo sembravano davvero!Ma non è tutto, erano anche molto belle! (Come vi ho detto prima).
Erano di un bianco splendente, le più belle che io avessi mai visto.
(Le chiamavano cascate del Niagara, perché essendo stalattiti pendevano dall’alto verso il basso e anche un po’ per il loro colore).
Ci siamo in marcia, e poco dopo notammo che accanto a noi c’era un laghetto meraviglioso.
Era bello e scintillante, siamo venuti subito a sapere che è profondo 20 metri circa.
Ancora stupefatti da quel bel laghetto, abbiamo ricominciato a camminare.
In seguito, la guida si è fermata per farci osservare una specie di stalagmite. (Dico specie, perché la guida ha detto che assomigliava ad un orsa). Però a me più che un orso pareva un maialino.
L’ultima tappa del nostro incredibile viaggio è la “sala dell’infinito.”
Si chiama così perché, inizialmente il gruppo Speleologico perse l’orientamento tanto da girarci in torno per 2 o 3 volte.
Cari Lettori, l’articolo è finito e spero che vi sia piaciuto.
Vi consiglio molto volentieri di andare a visitare queste grotte.