Dopo gli scontri durante l’assalto dei fans di Donald Trump alla sede del Congresso (che sono costati la vita a quattro persone) Joe Biden e Kamala Harris sono stati proclamati Presidente e Vicepresidente degli Stati Uniti (giureranno il 20 gennaio).
Intanto Donald Trump, in una dichiarazione dalla Casa Bianca, annuncia che ci sarà una “transizione ordinata” verso il 20 gennaio, ribadendo, però, di essere “totalmente in disaccordo con il risultato delle elezioni”.
Ma il Presidente Trump ora rischia di dover lasciare anzitempo, coi dem che spingono per l’applicazione dell’impeachment.
A causa dei gravi disordini è stato indetto il coprifuoco e il sindaco di Washington Muriel Bowser ha dichiarato lo stato di emergenza pubblica fino al 21 gennaio, il giorno successivo al giuramento di Joe Biden.
Il vice consigliere per la sicurezza nazionale, Matt Pottinger, si è dimesso in seguito all’assalto.
Ma quali sono le responsabilità di Trump?
Imprenditore spericolato, star televisiva, infine Presidente della prima superpotenza globale: quella di Donald Trump è una parabola unica, che ha segnato la storia politica degli Stati Uniti. L’ostentazione della sua personalità narcisistica, l’ideologia privatistica, la costruzione populistica della sua figura si riassumono nell’inclinazione di Trump a spostare tutto nel “privato”, ovvero nella gestione del potere, anche quello istituzionale, a metà tra la sceneggiatura di un reality show e una forma paradossale di “governance” pubblico-privata della nazione a cui partecipano membri della famiglia Trump, figure appartenenti ad alte gerarchie militari, rappresentanti di Wall Street.
Lavoro di gruppo a cura della 3J