Fuggire dal proprio paese lasciandosi tutto alle spalle e cercare la salvezza in terra straniera, è stato ciò che hanno fatto tre donne ucraine: Irina, Anna e Alina. Sono rispettivamente una nonna, una mamma e una bambina che hanno lasciato un paese in guerra e sono arrivate nella nostra terra. Ora vivono al sicuro ad Avellino ospiti di una parrocchia.
Da quale città siete fuggite?
Veniamo da Kharkiv, una delle prime città dell’Ucraina ad essere finite sotto il fuoco nemico. La guerra era iniziata da pochi giorni quando abbiamo preso la decisione di scappare, di metterci in salvo.
Non è stato pericoloso per tre donne affrontare un viaggio così lungo?
Certo, abbiamo percorso circa 3000 km in 5 giorni. Io Anna non mi sono potuta alternare con nessuno alla guida poiché mia madre Irina non guida e mia figlia Alina ha solo 4 anni. Il viaggio è stato fatto a tappe e non vedevo l’ora di attraversare l’Ucraina per sentirmi più sicura. Kharkiv è nella zona orientale dell’Ucraina, quindi l’ho dovuta percorrere tutta prima di arrivare in Ungheria, poi in Slovenia e infine in Italia. Poi una volta giunte in Italia, verso Roma, la mia auto ha dato segni di cedimento.
Come mai siete venute proprio ad Avellino?
Io Irina, sono già stata qualche anno fa qui ad Avellino e ricordo di essermi trovata bene in questa città. Mi è sembrato il posto migliore dove potermi sentire al sicuro con mia figlia e mia nipote.
Che notizie avete della vostra città, della vostra casa?
La nostra città è distrutta, come avete potuto tutti apprendere dai telegiornali e la strada di casa nostra è solo un cumulo di macerie. Non abbiamo più nulla: la nostra vita è racchiusa tutta in quel poco che siamo riuscite a prendere in fretta prima di lasciare Kharkiv. Non abbiamo potuto prendere molto, ma solo il necessario per il viaggio, dei vestiti e qualche piccolo gioco per la bambina. Ormai della nostra vita precedente ci restano solo i ricordi.
Pensate di restare qui ad Avellino o siete di passaggio?
Non possiamo fare grandi progetti, diciamo che ora viviamo alla giornata e per il momento non ci manca nulla di materiale, grazie alla generosità di chi ci sta ospitando. Vorremmo non essere di peso e cercare magari anche qualche piccolo lavoro che ci consenta di essere indipendenti. A noi manca la nostra vita precedente, ma pare quasi impossibile che tutto torni come prima.
Classe III A Scuola Secondaria di primo grado