Fabiana Clemente – Il 4 Marzo per me è stato un giorno indimenticabile essendo stato l’ultimo giorno che ho varcato il cancello della scuola “ Montemurro ”, che ho salutato i miei professori e i miei compagni. Se avessi saputo che questo sarebbe stato l’ultimo giorno li avrei tutti stretti a me in un abbraccio infinito. Da quel giorno la mia vita e non solo la mia, è non cambiata, ma si è stravolta completamente. Da due mesi ormai non esco di casa, studiamo da casa, si fanno lunghe file davanti ai supermercati e se usciamo dobbiamo giustificare lo spostamento. L’epidemia di Covid-19 è un evento gravissimo, da mesi non si parla d’altro. Fortunatamente oggi i contagi si sono ridotti, ma in precedenza gli ospedali sono stati al collasso. Molta gente ha perso il lavoro, l’Italia sta affrontando anche una grave crisi economica: è aumentata la povertà. L’obbligo di rimanere a casa ci è sembrata una punizione, ci è sembrato essere in prigione. Ho sospeso il corso di piscina, il corso di inglese oltre a non poter rivedere più il resto della famiglia. Le giornate sono passate tra lezioni a distanza, compiti e videochiamate con gli amici. All’inizio, sono sincera, ho vissuto questa situazione quasi come una vacanza, ma col passare dei giorni la noia ha preso il sopravvento. Mi mancava la vita quotidiana, desideravo tornare a scuola. Poi mia madre mi ha coinvolto nell’impastare il pane e la focaccia e quindi il morale è tornato positivo. Ogni giorno, alle 18:00, era diventato un appuntamento fisso ascoltare il bollettino della giornata incrociando sempre le dita sperando in un calo dei morti e dei contagi e la sera, su Facebook attendavamo il nostro sindaco per aggiornamenti. Fortunatamente a Gravina la situazione non è stata gravissima anche se si è “spento” qualche nonno. Inizialmente, il pomeriggio, in Italia, si organizzava un Flash Mob: la gente usciva sul balcone per cantare tante belle canzoni per tirare su il morale. Durante la quarantena ho festeggiato anche il mio compleanno, ma in maniera diversa rispetto alla pizzeria a cui ero abituata: è stata comunque una bella giornata, ho ricevuto sorprese virtuali dai miei compagni e auguri a distanza. Quest’anno anche Gesù è risorto senza banchetti in famiglia, senza gita fuori di casa a Pasquetta, ma è un sacrificio che l’Italia doveva fare per fermare il contagio. Bisognava restare a casa. Un applauso va fatto a coloro che sono stati in prima linea rischiando la propria vita: medici, infermieri, personale del 118, ma anche forze dell’ordine, autotrasportatori che hanno sempre rifornito i supermercati. La Pandemia, purtroppo, è diventata mondiale, tutto il mondo è nella stessa barca. Abbiamo perso tanti nonni perciò dobbiamo essere prudenti e uscire solo se è necessario e indossando guanti e mascherine oltre a mantenere la distanza di almeno 1 metro. Spero e mi auguro che si trovi un vaccino e che questa brutta situazione giunga al termine. Dobbiamo tornare alla normalità, riprendere i nostri ritmi e sconfiggere questo nemico invisibile. È il sogno che faccio tutte le notti e spero che si avveri: vorrei ritornare dai miei nonni, passeggiare con le amiche, uscire per un gelato, fare un viaggetto e, sono sincera, anche ritornare a scuola perché il contatto umano non può essere sostituito da un computer. È vero che non c’è l’agitazione dell’interrogazione alla cattedra, non c’è l’ansia dei compiti in classe, però il rivedere ogni giorno i professori e i compagni mi manca! Sono rimasti in sospeso tanti bei progetti, la gita con la gioia quest’anno di pernottare anche se solo per un giorno fuori casa, il rimprovero continuo verso alcuni dei compagni che non si comportavano proprio benissimo perché si temeva che la gita potesse saltare. Mi manca la palestra, l’ora di educazione fisica per divertirci un po’ nonostante molte volte si facevano figuracce nel tirare il pallone chissà dove. Non l’avrei mai pensato che mi sarebbe mancata l’aula, il mio banco! Ringrazio tanto tutti i miei professori per il lavoro che stanno facendo. Anche loro certamente non erano preparati, ma hanno affrontato benissimo la situazione, infatti stiamo continuando a lavorare e terminare il programma nel migliore dei modi sperando di rivederci a settembre.