DI: Aida Muratore
Siamo sorvegliati, osservati, spiati, seguiti, controllati: sanno dove e con chi siamo. Conoscono i nostri gusti, le nostre abitudini, i prodotti che ci piacciono e quelli che compriamo. Di cosa stiamo parlando? Dei nostri cari e amati strumenti tecnologici!
I più famosi sono sicuramente i
cookie, i programmini che tengono traccia delle nostre visite ai siti web. Di metodi hi-tech per riconoscerci e tracciarci ce ne sono tanti, troppi. Alcuni sono talmente fantasiosi da rifarsi persino alla brillante immaginazione di George Orwell, che predisse l’esistenza di un
Grande Fratello “spione” nel suo romanzo 1984. È un fenomeno ancora tutto da studiare, andiamo però a vedere gli “spioni” più conosciuti.
- La telecamera del computer
Tempo fa ha fatto il giro del web una foto di Mark Zuckerberg accanto al suo portatile. Apparentemente niente di strano ma i più scrupolosi avranno sicuramente notato del nastro adesivo nero sulla webcam. Perché così tanta precauzione? Le cam possono essere manipolate dagli hacker ma non solo. Anche le pubblicità ci guardano con interesse: una società, chiamata Realeyer, ha sviluppato un software che utilizza le webcam del computer per le analisi emozionali, cioè per guardare e analizzare le reazioni del viso delle persone davanti agli spot.
In alcuni centri commerciali il Wi-Fi può servire per ricostruire meglio i negozi in cui ci soffermiamo, se acquistiamo o se usciamo a mani vuote. Il nostro telefono, infatti, cerca continuamente una rete a cui connettersi e per farlo invia i cosiddetti “ping”, che sono piccole quantità di dati. I negozi, semplicemente, possono monitorare quei ping per vedere dove andiamo.
A marzo si è scoperto che Facebook aveva tenuto un registro delle telefonate dei suoi utenti che usavano Android; aveva tutti i dettagli su chi e per quanto tempo avevano parlato al telefono e ogni SMS che avevano inviato. Ma in realtà Facebook, Instagram e tutti i social network utilizzano diversi modi per monitorare “legalmente” i suoi utenti. Volete un esempio? Il pulsante “Mi piace” o “Condividi”. Non c’è bisogno di cliccarci su per essere “fregati”: basta essere su quella pagina affinché qualcuno colga un altro piccolo frammento della nostra vita digitale.
- Il riconoscimento facciale
Apple non è stata l’unica azienda ad aver pensato all’idea di sbloccare lo smartphone con il volto. Non credo che il riconoscimento facciale sia un sistema pessimo di per sé. Anzi, il contrario. Probabilmente è migliore del riconoscimento basato sull’impronta digitale o sui codici PIN. Ma “il male” si nasconde nei dettagli. Se dall’altro lato della fotocamera ci fosse qualcuno?
Poniamo che siate degli appassionati di calcio e vediate in Tv le partite. Bene! Avete una di quelle televisioni collegate al web della multinazionale sudcoreana? Se avete quella è perfetto. Una volta spenta la Tv si attiva un microfono segreto che capta le vostre conversazioni e registra tutto quello che dite in casa. Siete al bar, a Roma o a Seul? Non importa! Se vogliono sanno anche come si chiama vostra suocera e che numero di scarpe portate.
Potrei ancora continuare ad elencare tanti altri modi che la tecnologia utilizza per spiarci, ma mi fermo qui, per non spaventarvi!
Arrivati a questo punto della lettura credo che in tanti andremo a coprire con un nastro la telecamera del telefono, non chiameremo più tramite Facebook, sbloccheremo il nostro telefono con un PIN e non guarderemo più le partite, tranne quelle della Juventus.
Avete usato tutte le precauzioni? Bravissimi ma mi dispiace darvi un’ultima notizia: è inutile. Inventeranno sempre nuovi modi per spiarci!
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